Andriani, Beniamino antifascista

( da S. Del Vecchio)
NB vedi ORMA BENIAMINO
Di Cosimo e di madre ignota, nato a Brindisi il 14 aprile 1896, residente a Brindisi, coniugato con tre figli, muratore, ex combattente, comunista.
Arrestato il 19 agosto 1937 per attività sovversiva volta alla ricostruzione del movimento comunista nella provincia.
Assegnato al confino per anni cinque dalla CP di Brindisi con ordinanza del 6 novembre 1937. la C di A con ordinanza del 20 giugno 1938 ridusse a tre anni.
Sedi di confino: Tremiti, Taurianova. Liberato il 22 dicembre 1938 condizionalmente in occasione del Natale.
Periodo trascorso in carcere e al confino: anni uno, mesi quattro, giorni 4.
Militò attivamente nel partito socialista e ai primi di maggio del 1915 fu nominato segretario del locale circolo giovanile del partito. Il 6 giugno dello stesso anno fu arrestato e deferito all’autorità giudiziaria per vilipendio alle istituzioni avendo fatto esporre a lutto il vessillo del circolo mentre si solennizzava la festa dello Statuto; scarcerato l’11 successivo, fu allontanato dalla città.
A causa della sua attività politica fu arrestato il 30 novembre 1926 e assegnato al confino per tre anni dalla CP di Lecce con ordinanza del gennaio 1927, scontando la pena nelle colonie di Tremiti ed Ustica e venendo poi prosciolto condizionalmente il 13 dicembre.
Successivamente prese parte a comizi tenuti in varie città pugliesi prendendo la parola in difesa dei diritti dei lavoratori e si tenne sempre in contatto con i compagni di fede. Costituì inoltre un comitato di cui faceva parte assieme a Cosimo Mauro, Pietro Ostuni e Arturo Sardelli e curò i collegamento delle cellule costituitesi nella provincia di Brindisi incoraggiandone i capi ad accrescere l’adesione al partito.
Per i nomi dei confinati ammoniti assieme all’Andriani e per lo stesso motivo vedi biografia di Alessandro Magno.
(b. 27, cc.70, 1937-1938, 1958-1959).
[Massara 1991]

Nino Andriani in divisa

Articolo scritto da B. Andriani:
Brindisi: 1. Maggio 1922…-1. Maggio ’45
Ricordo ancora con un vivo senso di nostalgia quello che fu l’ultimo 1. maggio avanti il trionfo bestiale del fascismo.
Il corteo si partì dalla sede della Camera del Lavoro in via Filomeno Consiglio.
Aprivano il corteo i giovani socialisti e comunisti seguiti per ordine di anzianità dalle organizzazioni sindacali più vecchie: come i contadini, i muratori, i portuali, ecc.
La riunione pubblica si tenne al piazzale della stazione che presentava uno spettacolo meraviglioso di migliaia e migliaia di lavoratori intervenuti. Durante il comizio ci fu qualche tentativo di provocazione da parte fascista messo subito a tacere dalla noncuranza dei lavoratori. Alla fine della grande manifestazione il corteo fu attaccato e aggredito con rivoltellate tanto che si ebbero tre feriti gravi e un morto – il vecchietto Meoli – rimasto invendicato!
I fascisti, locali, con tale aggressione, si coprirono di gloria; e, dopo soli 5 mesi di carcere… in ospedale, il 28 ottobre uscirono trionfanti; e con una cavalcata su vecchi ronzini percorsero le vie della città parodiando i cavalieri alla Boiardo: senza macchia e senza paura ! . . .
Dopo quel 1. maggio tutti gli altri furono rievocati e festeggiati da migliaia e migliaia di lavoratori in … silenzio in carcere o. in esilio !
Oggi torna ancora a rivivere e ad infondere nei cuori dei lavoratori tutti la speranza di un avvenire pieno di promesse e di giustizia per le classi operaie.
Ma pur oggi, col cuore aperto ad ogni legittima speranza, l’incendio della Camera del Lavoro di Messina è un sintomo palese del tentativo di ripresa della reazione, sempre in agguato!
I lavoratori vigilino sulle loro rinate libere organizzazioni; e stringendosi intorno ad esse – sotto il segno dell’unità nazionale – promettano a se stessi ed ai loro compagni di lavoro che un 1922 non tornerà mai più perché  la storia de’umanità ci insegna che, dopo tanto sangue, il genere umano è rivolto irresistibilmente sulle vie dell’avvenire e del bene.
BENIAMINO ANDRIANI Consegretario [ della Camera del Lavoro n.d.r.] per la corrente Socialista”
Da “La Lanterna”, del 1° maggio 1945,  numero  unico a cura della federazione provinciale comunista di Brindisi
Fonti:
  • [Massara 1991] Katia Massara, "Il popolo al confino - la persecuzione fascista in Puglia", Archivio centrale dello Stato Ministero per i Beni culturali e Ambientali Ufficio centrale per i beni archivistici, 1991;
  • Silvia Del Vecchio: “La nascita della CGIL unitaria nel brindisino dopo il ’43: la memoria del territorio e il movimento bracciantile nella clandestinità”, Mottola (TA), editore Grafiche Pugliesi, anno 2006.
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