Brindisi dal fascismo alla democrazia” Incontro presso l’Archivio di Stato – 9 marzo 2012

Venerdì 9 marzo 2012 alle ore 17,00 presso la sala conferenze dell’Archivio di  Stato il prof. Vito Antonio Leuzzi, direttore dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea di Bari, e Vittorio Stamerra, giornalista,hanno tenuto un incontro sul tema Brindisi dal fascismo alla democrazia, con un particolare riferimento ad Antonio Vincenzo Gigante, partigiano brindisino, medaglia d’oro al valor militare, ucciso nel 1944 nella Risiera di San Sabba a Trieste.
hanno introdotto gli interventi Francesca Casamassima, direttore dell’Archivio di Stato e Donato Peccerillo, presidente dell’ANPI di Brindisi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo ultimo fine settimana, in città, oltre che dalle varie presentazioni dei candidati-sindaco, è stato caratterizzato da una bella iniziativa, che si è tenuta nella splendida cornice dell’Archivio di Stato, venerdì 9 marzo alle 17, sul tema “Brindisi dal fascismo alla democrazia”, con
l’intervento molto atteso del prof. Vito Antonio Leuzzi, direttore dell’ “Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea”, e la partecipazione del giornalista Vittorio Stamerra, da sempre interessato, anche attraverso libri e pubblicazioni, alla vita di
Gigante .

La presentazione della Conferenza è stata condotta dalla dott.ssa Francesca Casamassima, Direttrice dell’Archivio di Stato di Brindisi e dal Presidente dell’Anpi di Brindisi, Donato Peccerillo.

“L’aria del pomeriggio quasi primaverile e le sale accoglienti del luogo predisponevano all’ascolto, dopo uno sguardo alla Mostra documentaria e fotografica “Vento da Sud”,realizzata dall’”I.T.C.Marconi, con l’”Italia liberata scuole in rete” e la Sezione inedita, curata dall’Archivio di Stato, dedicata al partigiano brindisino, Antonio Vincenzo Gigante,medaglia d’oro al valor militare, ucciso nel 1944 nella Risiera di San Sabba, a Trieste, che resterà aperta ancora fino al 20 marzo, per gli studenti e i cittadini che vorranno visitarla.
Per il Progetto “Prova di Democrazia”, promosso dall’ Anpi di Brindisi, incollaborazione con l’Archivio di Stato di Brindisi e con il patrocinio della Provincia, rivolto soprattutto alle scuole della città, l’incontro di venerdì scorso è stato un momento centrale di crescita civile e culturale.
Il pubblico assai variegato formato da cittadini, docenti, curiosi, studiosi, una delegazione di studenti della 4 B Programmatori dell’ “I.I.S.S.Marconi-Flacco-Belluzzi” , si è trovato a confrontarsi con una narrazione profonda e stimolante della nostra storia, che metteva in risalto l’importanza di Brindisi e del Sud nelle vicende storiche dell’antifascismo e della costruzione della democrazia nel corso del ‘900 italiano.
Il senso dell’iniziativa non era “rievocare”,in modo nostalgico memorie lontane ma rendere giustizia a verità storiche poco studiate e spesso non valorizzate, riprendere il filo democratico della storia locale, attraverso i documenti, le immagini, gli eventi, le persone che a Brindisi hanno combattuto il fascismo, sin dagli anni ’20, dalle prime manifestazioni contro la guerra, quando proprio dal nostro porto partivano navi cariche di armi, dalle iniziali organizzazioni del movimento operaio e socialista che da Brindisi si diffondevano poi a Taranto, Mesagne, Oria, Ceglie, fino a delineare un percorso significativo dell’antifascismo brindisino, come risulta dalla intensa vita di lotta , come grande dirigente comunista e della Resistenza di Antonio Vincenzo Gigante, e dai documenti che attestano l’impegno antifascista di altri protagonisti come
Andriani , Santacesaria, Patrono, Ricci, Sardelli, solo per nominarne alcuni.
Inoltre a Brindisi come in Puglia e nel Meridione dal 1943 al 1944 si è lottato duramente contro i tedeschi in ritirata, con opposizioni popolari spontanee, antifasciste e antitedesche , e contro la popolazione, come a Bitetto, a Barletta, a Cerignola, si sono scatenate violente rappresaglie dei nazifascisti. D’altro canto, la città subiva le gravi conseguenze della guerra, la miseria, lo sbandamento, vissute da tutti i cittadini ma soprattutto dai tanti giovani brindisini mandati a morire fuori dall’Italia,e ritrovatisi poi, nell’inferno di Cefalonia, in Grecia, nei Balcani. Dal ’43 al ’46 si cercava, in città, di ricostruire un minimo di vita civile e di libertà dopo la caduta del fascismo, con le riunioni del Comitato di Liberazione, con la pubblicazione di riviste come “Nuovo Risorgimento”, animata dai forti ideali democratici di Beppe Patrono, nonostante la presenza del governo Badoglio e del re, prima qui a Brindisi e poi a Salerno, non abbia certo favorito le istanze di rinnovamento.
E’ emersa,quindi, la necessità di approfondire maggiormente il periodo che va dal ’43 al ’46, anche perché la ricerca storica si sta avvalendo di un’ ampia mole di documenti finora non selezionati ,che riguardano il periodo della nascita della democrazia a Brindisi e nel Sud, con un seminario di studio adeguatamente preparato e organizzato.
D’altro canto, resta fondamentale il confronto con i cittadini e in particolare con i giovani e gli studenti su tali vicende storiche, per la scoperta e il recupero della memoria storica, perché sia conosciuta, condivisa, resa attuale. In tal senso ,nelle scuole che aderiscono al progetto “Prova di democrazia”, si stanno sviluppando itinerari formativi per affermare pienamente i valori di uguaglianza, di libertà, di rispetto per la persona, di solidarietà, di pace che sono alla base dei principi della nostra Costituzione democratica, nati appunto nel corso della Resistenza e della lotta al nazi-fascismo.” (di Rosella Apruzzi)

 

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