Che non si parli di tragedia. E’ strage a Steccato di Cutro.

Che non si parli di tragedia. E’ strage a Steccato di Cutro.

Che non si parli di tragedia. E’ strage. Eravamo in diecimila a Steccato di Cutro, in marcia sino alla spiaggia dove ancora si recuperano corpi di bambini, donne e uomini. Per dire no alle stragi in mare.

Una delegazione di Anpi Brindisi tra i testimoni di umanità


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ora a Steccato di Cutro.

Un mare di gente in marcia.

Un mare diverso da quello che ha accolto i corpi di bambine e bambini, donne e uomini in fuga dall’inferno.

In tante e tanti in marcia per il diritto alla vita, per il diritto dei popoli a muoversi senza barriere, senza muri.

Una croce di legni strappati al mare, legni spezzati come le vite umane che sono arrivate su questo pezzo di costa in cerca di un futuro.

Manifestiamo perché non accada più, perché questo governo e tutti i governo del mondo si assumano la responsabilità di queste morti, e lavorino per garantire che il mare non sia più la tomba di nessuno

 

(testo Marina Samarelli dell’Anpi di Brindisi)


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dichiarazione e appello sulla tragedia di Crotone Il Comitato “Io Accolgo”, la Rete dei Comitati per la Pace di Puglia e il Digiuno di Giustizia in solidarietà con i Migranti sottoscrivono e promuovono l’appello lanciato da MEDITERRANEA SAVING HUMANS sulla tragedia di Crotone.

La situazione è stata gestita come un’operazione di polizia, senza pensare ai soccorsi. Lo ammette lo stesso Procuratore Capo di Crotone: quelle vite si potevano salvare. Riteniamo inaccettabili la criminalizzazione delle vittime e le parole del Ministro dell’Interno Piantedosi, tese a scaricare la responsabilità della strage sui migranti stessi. Il Ministro forse non sa cosa significa vivere in zone di guerra o ammassati in campi profughi senza alcuna prospettiva per sé e per i propri figli, non sa cosa provano le vittime di violenza e di soprusi, non sa cosa significa vivere in paesi dove i diritti umani non sono riconosciuti e dove una donna può essere lapidata per una ciocca di capelli che sfugge dal velo. Nel 2021 nel mondo si sono spesi 2.113 miliardi di dollari per le armi, e le spese per gli armamenti sono in continua crescita, ma non si sono trovate le risorse per consentire una vita degna a tutte le donne, gli uomini ed i bambini del pianeta. Di fronte a questa ennesima tragedia, sosteniamo l’appello di Mediterranea Saving Humans e chiediamo:

  • · che siano aperti, in modo ordinario e adeguato, canali umanitari legali e sicuri per garantire l’ingresso in Europa alle persone in fuga dalle guerre;
  • · che i campi di detenzione in Turchia e in Libia siano evacuati e chiusi;
  • · che l’Italia e l’Europa garantiscano le missioni di soccorso in mare;
  • · che comunque le navi della flotta civile siano messe in condizione di operare senza ostacoli e criminalizzazione.

Inoltre chiediamo l’abolizione dei decreti sicurezza, politiche in grado di assicurare un’accoglienza dignitosa e l’integrazione dei migranti, il riconoscimento del diritto alla migrazione. Quelle bare bianche ci dovrebbero interrogare, perché, come dice il grande filosofo Edgar Morin: “Siamo entrati nella crisi dell’umanità senza accedere all’Umanità”. Per queste ragioni aderiamo alla manifestazione nazionale “Verità e Giustizia per le vittime della strage di Cutro”.

Comitato “Io Accolgo” Puglia Digiuno di Giustizia in solidarietà con i Migranti Rete dei Comitati per la Pace di Puglia



Martedì 12 ottobre si torna in piazza. Brindisi con Mimmo Lucano.

Martedì 12 ottobre si torna in piazza. Brindisi con Mimmo Lucano.

BRINDISI CON MIMMO LUCANO

L’UMANITA’ NON SI ARRESTA

UNA LUNGA MOBILITAZIONE

 

L’abnorme condanna dell’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano è irricevibile. Associazioni, sindacati, forze politiche democratiche e cittadini, uniti in una grande e doverosa alleanza, sono sconvolti.

Giusta la vicinanza e la solidarietà concreta a Mimmo, un sindaco che, per sensibilità personale e dovere costituzionale, ha fatto dell’accoglienza e dell’inclusione il fulcro dell’attività amministrativa e che ha aiutato gli ultimi senza mai arricchirsi.

Confidiamo nei successivi gradi di giudizio, ma ribadiamo che tale assurda condanna, è nata da leggi che nulla hanno a che fare con la giustizia sociale e con lo spirito di accoglienza del popolo italiano e brindisino in particolare. La solidarietà sui social non basta!

Questa sentenza rappresenta un precedente allarmante e pericoloso per tutti coloro che in modalità istituzionale (ex Sprar oggi Sai) e volontaria, sono impegnati, tra mille ostacoli, a garantire solidarietà concreta ed accoglienza.

Nella difesa di Mimmo Lucano c’è anche la nostra volontà di impedire che si torni ad un passato insostenibile ed inumano.

Per questo motivo siete tutti invitati a partecipare ad un sit-in davanti al tribunale di Brindisi martedì 12 ottobre dalle ore 10 alle ore 11,30, così come si sono mobilitate decine di città in tutta Italia.

Il nostro impegno non si limiterà alla piazza, andrà nella periferia della città con proiezioni di film, documentari e dibattiti per far conoscere l’esemplare esperienza di Riace.

Brindisi è e sarà con Mimmo Lucano sempre, per l’umanità, per l’accoglienza, la solidarietà, l’inclusione .

 

 

 

 

 

Il 25 aprile del 2021 per un’Italia libera, uguale e solidale

Il 25 aprile del 2021 per un’Italia libera, uguale e solidale

Grazie agli antifascisti e i democratici.

È il secondo anno in cui l’anniversario della Liberazione si è celebrato nella grave emergenza della pandemia con conseguenti misure di sicurezza sanitaria.

Ma il 25 aprile è la Festa di tutti gli italiani e dell’Italia liberata dal fascismo e dal nazismo.

Nell’occasione, un particolare pensiero è stato dedicato a tutti i nostri combattenti per la libertà, a tutti i nostri partigiani che diedero vita alla Resistenza.

Un pensiero, riconoscente e particolare, l’ANPI l’ha rivolto alle decine di combattenti e resistenti figli della terra di Brindisi, nostri caduti in Italia e nei territori d’oltremare.

 

 

 

 

 

 

Il 25 aprile è stata l’occasione per ricordare, in questo tempo particolare, che nulla può essere uguale a prima.

 

Il 25 aprile del 2021 è l’occasione occasione per rilanciare l’idea per un’Italia libera, uguale e solidale, per affermare la necessità di mobilitare tutte le forze politiche e sociali per un grande piano per il lavoro.

Il diritto ad un lavoro dignitoso, il diritto alla salute con una efficiente sanità pubblica , il diritto ad una crescita del Mezzogiorno sono temi da cui partire. Le ingenti risorse europee devono essere destinate a queste priorità con senso di solidarietà ed uguaglianza.

Il 25 aprile del 2021 è stata l’occasione in cui ribadire l’avversione contro ogni forma di odio, di fascismo e di razzismo.

L’ANPI crede che, se nulla dovrà essere uguale a prima, c’è bisogno della partecipazione attiva delle persone, delle associazioni, delle reti sociali attive e delle formazioni politiche devono essere essenziali per la riscoperta di una nuova socialità, di una dimensione che coinvolga le donne e gli uomini a partire dallo loro condizione.

C’è bisogno di un nuove pratiche solidali che si oppongano all’egoismo personalistico, antisociale e senza prospettive.

Questa è la forza dell’ANPI. Con questo animo ancora una volta l’Associazione si è mobilitata ovunque, sia a Brindisi che in tutta la provincia.

Un particolare ringraziamento è dedicato ai presidenti delle sezioni e agli attivisti dei gruppi ANPI diffusi, alle iscritte e agli iscritti, a tutti i democratici e agli antifascisti, per l’incredibile impegno profuso nella giornata del 25.

 

 

 

 

 

L’ANPI porta fiori nelle Strade di Liberazione e alle Piazze

BRINDISI


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FRANCAVILLA FONTANA

 

 

OSTUNI

 

 

 

 

 

MESAGNE


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CEGLIE


FASANO


TORRE S.S.


 


Anche a Brindisi le Sardine

Anche a Brindisi le Sardine

breve cronologia da tenere a mente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

22 dicembre 2019

Era iniziato tutto il 22 dicembre 2019 a Francavilla Fontana dove un gruppo promotore delle Sardine aveva promosso la prima manifestazione in provincia di Brindisi. L’ANPI, la Comunità Africana, la Cgil e il Forum per cambiare l’ordine delle cose furono subito  con le sardine a Francavilla Fontana,  la manifestazione con una grande e attiva partecipazione di giovani che intervennero con molti interventi si chiude cantando Bella Ciao

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ANPI provinciale con le sue sezioni di Brindisi, Francavilla Fontana, Mesagne e Ostuni, sarà ancora una volta al fianco delle ragazze e dei ragazzi che, dopo Francavilla Fontana, si mobiliteranno anche a Brindisi (sabato 4 gennaio in piazza Santa Teresa, ore 17) contro il fascismo, contro il razzismo e contro le politiche dell’odio. L’ANPI accoglie così l’invio delle sardine brindisine che scenderanno in piazza, insieme ai cittadini e alle singole realtà che si riconoscono nei valori fondanti della nostra Costituzione. Ed è questa la vera discriminante, la Costituzione italiana, nata dalla lotta di Liberazione dal fascismo e dal nazismo, dal coraggio e dal sacrificio di tanti partigiani. In piazza indosseremo fazzoletti dell’Associazione. Nel vostro invito, ragazze e ragazzi, citate Antonio Gramsci: “Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.” Su questo l’ANPI è con voi. “E’ venuta da voi, dalla vostra forza e dal vostro impegno per il futuro, una grande ventata di speranza e di lotta democratica”, dice la presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo. “Assieme a voi, tutte le generazioni, giovani e meno giovani, si sono date la mano, per fare un passaggio di memoria e di impegno, che ha la sua radice nell’inclusione, nel dialogo, nella partecipazione, nel rifiuto dell’indifferenza”. In tutte le piazze continueremo a chiedere al governo di dare subito un segnale di antifascismo con l’abolizione dei decreti sicurezza di Salvini che tanti danni stanno producendo rendendo ancora più lontana la giustizia sociale. Ci vediamo il 4 gennaio in piazza.


4 gennaio

Generazioni diverse che condividono il valori dell’antifascismo e dell’antirazzismo. Sardine a Brindisi. Non solo l’ANPI con le ragazze e i ragazzi per la piena applicazione della Costituzione e per cancellare i decreti sicurezza. Poco fa in piazza Sottile De Falco, sotto la lapide del partigiano brindisino Vincenzo Gigante. Partigiani ieri e partigiani oggi. La Resistenza continua.

 

 

 

 

 

 

 

Sardine comunicato del  5 gennaio

Nota delle sardine dopo la manifestazione di ieri pomeriggio a Brindisi.
In piazza Sottile-De Falco eravamo in oltre 500 tra studenti e lavoratori che accomunati dei valori democratici dell’antifascismo e della Costituzione hanno scelto di riversarsi in piazza. La nostra si è dimostrata una comunità resistente che non cede ai ricatti e all’odio della malapolitica e che nella discussione pubblica vuole riportare l’attenzione su quelli che sono i reali problemi del paese:l’emigrazione giovanile, la mancanza di prospettiva di lavoro e il fenomeno sempre più dilagante dell’abbandono scolastico che logora in particolar modo la nostra provincia.
Per questo oggi mettiamo le basi per il percorso con il quale costruiremo il nostro futuro.
#brindisinonsilega
#brindisinonabbocca



 

Due partigiani e un garibaldino caduto nella guerra civile spagnola per tre nuove sezioni dell’ANPI nella provincia di Brindisi.

L’ANPI cresce e si rafforza nel territorio, da giugno a ottobre tre nuove sezioni.

Due partigiani e un garibaldino caduto nella guerra civile spagnola per tre nuove sezioni dell’ANPI

nella provincia di Brindisi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In  cinque mesi si  è concluso con il congresso costitutivo della sezione dell’Associazione  a Mesagne il 25 ottobre. Il percorso organizzativo era iniziato  il 28 giugno con il congresso di costituzione della sezione di Francavilla. F. era continuato in agosto, il 13 a Ostuni con la nascita di un’altra sezione dell’ANPI.

Donato Della Porta, Antonio Ayroldi e Eugenio Santacesaria i nomi delle tre sezioni costituite dedicate a tre fulgide figure di resistenti, antifascisti della prima ora  e partigiani della nostra terra .

A Francavilla la sezione è stata intitolata a   Donato Della Porta, militare, partigiano dall’8 settembre ’43 nella 54a. brigata Garibaldi di cui diventa comandante di un battaglione, caduto in combattimento in Valsaviore , in provincia di Brescia in uno scontro con i repubblichini della GNR.

Ad  Ostuni la sezione è stata intestata all’ostunese maggiore Antonio Ayroldi, vittima dell’eccidio alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944, medaglia d’argento al valor militare, componente del Fronte Militare Clandestino di cui era un importante organizzatore clandestino di reti di informazioni e di collegamento con formazioni partigiane.

A Mesagne Eugenio Santacesaria, tipografo, socialista. Attivo nel primo dopoguerra come accanito oppositore del fascismo, ripara come fuoriuscito a causa del suo antifascismo in Francia,  in Lussemburgo e anche nel territorio della Saar, luoghi dove continua  svolgere  attività antifascista. Nel gennaio 1937 è Garibaldino in Spagna, arruolato nella Compagnia italiana del Battaglione Dimitrov, con il falso nome di “Mario Carloni”, svolgendo il ruolo di delegato politico di sezione. Cadde il 12 febbraio 1937 a Morata de Tajuňa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A Francavilla Fontana il congresso ha eletto a presidente di sezione  Alessandro Rodia, consolidando una presenza e un lavoro dell’Associazione che è durato alcuni anni rivolto alla cittadinanza e soprattutto ai giovani, agli studenti e alle scuole della cittadina sui temi della Resistenza, della Liberazione  e della Costituzione non tralasciando la ricerca ed il racconto delle radici della memoria locale democratica ed antifascista.

La neo-eletta presidente della sezione di Ostuni Isabella Ayroldi ha dichiarato: «L’Anpi costituirà questo spazio aperto all’incontro e al confronto, tra associazioni del territorio, tra esperienze e idee differenti e, ancor più, tra generazioni. Come docente, infatti, non posso non sentire la responsabilità di tramandare valori e memoria ai giovani, attirati dalle sirene del qualunquismo o, peggio, dell’indifferenza». I giovani ostunesi, del resto, non hanno fatto mancare la propria presenza da protagonisti alla nuova sezione dell’Associazione.

Per finire a Mesagne è stato eletto Cosimo Zullo presidente della sezione, a coronamento di un lungo percorso che ha visto l’ANPI essere presente da diversi anni con specifiche forme di ricostruzione della memoria  storica locale, potendo contare su un robusto tessuto democratico, nella città e nelle scuole sui temi dell’antifascismo e la Costituzione, la lotta contro il razzismo e la criminalità mafiosa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nei gruppi dirigenti delle sezioni è rilevante la presenza della componente femminile e questa è una scelta non casuale che i congressi hanno fatto. La costituzione delle sezioni ha già dimostrato la capacità di essere presenti ed operare nel territorio sia nell’occasione della giornata nazionale per i tesseramento oltre che nelle iniziative di solidarietà contro l’invasione turca del Kurdistan siriano.

Di certo l’ANPI  di Brindisi esce da questo ciclo di impegno e di attività rafforzata nel territorio, potendo contare  sulla presenza strutturata e numerosa e attiva  di antifascisti, antirazzisti e antimafiosi in molte parti della provincia.


 

Il 25 luglio di quest’anno, la “pastasciutta antifascista di Casa Cervi” si è svolta a masseria Canali, Mesagne (BR)

Il 25 luglio di quest’anno,  la “pastasciutta antifascista di Casa Cervi” si è svolta a masseria Canali,  Mesagne (BR)

“Ho sentito tanti discorsi sulla fine del fascismo, ma la più bella parlata è stata quella della pastasciutta in bollore”

Alcide Cervi


Il 25 luglio 1943 Mussolini venne arrestato, creando la temporanea illusione della fine del regime e della guerra. Seguirono i mesi delle peggiori sofferenze per il popolo italiano, ma in quelle ore si festeggiò in tutta Italia la destituzione del Duce. Da Casa Cervi partì uno degli eventi spontanei più originali, con una grande pastasciutta offerta a tutto il paese, distribuita in piazza a Campegine dalla famiglia, per festeggiare, come disse Papà Cervi, il “più bel funerale del fascismo” con un simbolico atto di solidarietà.

Il 25 luglio di quest’anno è stato il 76° anniversario dell’arresto del criminale Benito Mussolini,  la “pastasciutta antifascista di Casa Cervi” si è svolta anche qui, presso la Masseria Canali, una proprietà confiscata  alla Sacra Corona , nel territorio di Mesagne in provincia di Brindisi (sulla strada che collega Mesagne a San Vito dei Normanni). Nell’occasione le cittadine e i cittadini si sono ritrovati  festosamente attorno alle radici della Repubblica quali l’ antifascismo e Resistenza.


 

 

 

 

L’appuntamento è stato organizzato su proposta dello  Spi Cgil di Reggio Emilia e dell’Istituto Cervi, da:  Cgil, Spi, Anpi, Auser e Libera di Brindisi per ricordare lo  storico e importante momento  della vita della famiglia Cervi, che oggi diventa più che mai simbolo di lotta contro ogni rigurgito fascista e progetto razzista e reazionario.

 

 

 

 

 

Ci tengo a ringraziare di cuore i tanti volontari dell’ANPI che ieri hanno dato vita in tutta Italia alla Pastasciutta antifascista. Hanno cucinato per migliaia di cittadine e cittadini che si sono seduti, molti per la prima volta, alla nostra tavola di valori fondamentali per la convivenza civile. Una tappa festosa dell’appassionante battaglia di libertà contro la violenza razzista e fascista per la piena attuazione della Costituzione. Grazie davvero. Andiamo avanti, uniti. Carla Nespolo

 

 

L’ANPI di Brindisi AD ALTA VOCE contro povertà e disuguaglianze

 

 

 

L’ANPI di Brindisi AD ALTA VOCE contro povertà e disuguaglianze.

Anche a Brindisi Il 14 ottobre ci sarà l’iniziativa  AD ALTA VOCE per dare forma e sostanza alla speranza. Presso la parrocchia San Nicola del quartiere Paradiso, piazza Grazia Deledda 1. Alle ore 19.

Ci saranno oltre l’ANPI , Libera Brindisi, Cgil, Cisl e Uil, l’ Agesci, l’Uds, l’Arci, l’Associazione quartiere Paradiso, la Cooperativa solidarietà e rinnovamento e altre associazioni.

 

Ad alta voce contro la povertà e le disuguaglianze. Perché la povertà non ha colore, non è né bianca né nera. Ad Alta Voce, senza paura, perché solo l’unione, l’accoglienza, la lotta alle politiche di austerità e la giustizia sociale possono sconfiggere mafie, la corruzione e le svolte autoritarie e fasciste. Noi a Brindisi abbiamo scelto la periferia, il quartiere Paradiso. E non è un caso.

Raddoppiano i numeri della povertà relativa (9 milioni di persone) e triplicano quelli della povertà assoluta (5 milioni). Triplica anche il numero dei miliardari – 342 nel nostro paese – a riprova del fatto che il problema non è l’assenza di ricchezza o di crescita bensì di redistribuzione della ricchezza, modelli industriali scelti, regimi fiscali e politiche sociali.

A causa dell’austerità e dei tagli alla scuola pubblica oggi l’Italia è il peggiore paese per dispersione scolastica (17,6%), per impoverimento della popolazione giovanile, quello che ha investito meno di tutti in istruzione e cultura, che ha il maggior numero di precari e con la peggiore distribuzione della ricchezza insieme alla Gran Bretagna.

A trarne beneficio sono le mafie che hanno visto accresciuto il loro potere di penetrazione e ricattabilità all’interno di una società sempre più povera, fragile e impaurita.

Dopo tanti anni di austerità e crisi, anche nel nostro paese – come già avvenuto in Portogallo, Grecia, Spagna – abbiamo compreso che solo grazie alla mobilitazione dal basso costruita dai cittadini e dalle realtà sociali impegnate contro la povertà e le mafie, per l’accoglienza, i diritti sociali, la casa, sarà possibile invertire la rotta e rimettere al centro l’impegno per la giustizia sociale.

Solo se alzeremo la voce tutte e tutti insieme in piazza sarà possibile rimettere al centro dell’agenda politica la possibilità di migliorare la condizione materiale ed esistenziale di chi sta peggio.

 

21 MARZO 2017 22.a GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE

L’ANPI di Brindisi aderisce a Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie

Hyso, i caporali e le vittime della mafia

Hyso Telharaj. Chi era costui? Uno straniero, non c’è dubbio. Che cosa mai può importarci della sua vita e della sua morte violenta? Del resto se ne è andato diciotto anni fa. I suoi assassini non sono mai stati processati e condannati. Che importanza può avere per noi un vecchio delitto che riguarda un immigrato. Un “cold case” che non ci interessa.

Ma, a futura memoria, è meglio raccontarla la storia di questo ragazzo, venuto da non molto lontano, e di un vino rosso, fatto con l’uva coltivata sulle terre confiscate alla Scu di Mesagne e lavorate in una cantina di Torchiarolo confiscata a un ex boss della Sacra Corona, un vino che riporta sull’etichetta il suo nome. Hyso era un ragazzo albanese che viveva in un paese lontano da Tirana, Durazzo, Valona. Il padre era malato, lavoro non ce n’era e lui, giovanissimo e responsabile, venne in Italia, in Puglia.

La stessa rotta dei barconi pieni di gente che sfuggiva alla guerra civile. Il tam tam dei suoi connazionali, che erano già emigrati, lo portò in Capitanata. “Qui c’è da lavorare”. Gli dissero. “È dura, ma qualcosa si guadagna”. Hyso sapeva bene che qui non avrebbe trovato il paradiso, cercava solo un po’ di giustizia sociale e qualcosa da guadagnare con un lavoro onesto. Diventò bracciante e ogni settimana mandava i soldi a casa, per la sua famiglia. La giustizia sociale non c’era. Ancora oggi, con i braccianti albanesi sostituiti da braccianti africani, non c’è.

Hyso in Capitanata trovò sfruttamento e morte. I caporali gli chiedevano tangenti per ogni giornata di lavoro. Ma lui aveva un grande senso della giustizia e aveva bisogno di soldi da mandare al padre malato. Si ribellò. L’8 settembre del 1999 fu trovato morto, gli spararono nei pressi di Cerignola. Aveva 22 anni. Non aveva ceduto al ricatto dei caporali, non aveva piegato la testa e si era opposto a quella logica spietata. Questa storia ci riguarda, perché gli dobbiamo molto. Accese i riflettori su condizioni di vita inumane che ancora oggi vivono donne, che qui sono nate, e migranti, tutti lavoratori dei campi.

Ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, da quando fu ucciso, anche il nome di Hyso viene letto ad alta voce in tutte le città d’Italia in occasione della commemorazione delle vittime di mafia. Questa giornata diventerà istituzionale, come il 25 aprile e il primo maggio. “Dobbiamo chiedere scusa a Hyso e alla sua famiglia, perché non abbiamo fatto abbastanza per salvarlo dalla mafia del caporalato” disse don Luigi Ciotti. Ma, sino allo scorso anno, la sua famiglia non sapeva nulla di tutto questo. Fu una ragazza albanese, che studia in Italia, a scoprire, un’estate in cui aveva voluto fare la volontaria con Libera Terra a Mesagne, che esisteva un vino dal nome albanese, Hyso Telharaj. Si prese una bottiglia e, quando tornava a casa in Albania, cercava senza sosta quella famiglia, sino a quando incontrò due sorelle e un fratello di Hyso. Così la famiglia Telharaj è stata in Puglia, ha visitato il luogo dove Hyso fu ucciso, ha incontrato i volontari di Libera a Brindisi, ha visitato la cantina che produce quel buon vino che ha il nome di Hyso. La stessa cantina che ha intitolato altri vini a Renata Fonte e, oggi, anche a Marcella Di Levrano, giovane mesagnese, tutte vittime innocenti della mafia. L’emozione è stata forte.

Le vittime del caporalato sono a tutti gli effetti vittime innocenti di mafia, come le nostre donne, le nostre braccianti che hanno perso la vita in incidenti stradali sui pulmini dei caporali e nei campi, come Paola Clemente di Taranto, come Pompea Argentiero (16 anni), Lucia Altavilla (17anni), Donata Lombardi (23 anni, mamma di tre bambini), Cosima Valente (36 anni), Domenica Abruzzese (47 anni), tutte di Ceglie Messapica. Come Maria Marsella, Maria dell’Aquila e Antonia Carbone di Oria.
“Nonostante le minacce, Hyso non ha mai ceduto al ricatto dei caporali”, è scritto sulla bottiglia del buon rosso. “A lui e a tutti coloro che non chinano la testa dinanzi all’arroganza mafiosa, dedichiamo questo vino”.

 

Tea Sisto

 

Nuovo Quotidiano   -Martedì 21 Marzo 2017 –

La galassia nera su Facebook

La galassia nera su Facebook

Gruppo di lavoro PATRIA su neofascismo e web

Fascismo ed estrema destra: una mappa. I primi risultati di uno studio sulla diffusione dell’estremismo “virtuale” e “reale”. 2700 pagine sul social network

Si parla molto del dilagare del fascismo sui social network, ce n’è per tutti i gusti: dalla nostalgia per il ventennio, veicolata tramite improbabili collezioni di meriti della dittatura, fino ai molti modi in cui il fascismo di un tempo si reinventa in reali formazioni politiche che tramite i social network fanno proseliti e diffondono la propria ideologia. Da una parte un pericoloso essere fuori dal mondo, dall’altra un uso strategico di strumenti di comunicazione di massa.

Ma quante sono davvero queste pagine? Quali sono le più importanti? In che relazione sono fra di loro? Quanto sono seguite? Sono domande importanti per comprendere il fenomeno e per dargli il corretto ordine di grandezza.
Abbiamo provato a rispondere.

Vista la mole di dati e le tecnologie coinvolte è necessario consultare la mappa con browser e computer relativamente recenti. Schermi più grandi permettono una consultazione più agevole.
È un progetto sperimentale, sono possibili errori e mancanze.

 

Dragando le pagine di Facebook abbiamo costruito una mappa navigabile con cui è possibile farsi un’idea d’insieme e scoprire le singole realtà.
Questa grande mappa contiene circa 2700 pagine Facebook dell’estremismo di destra italiano.

Vai alla mappa del fascismo e dell’estremismo di destra su Facebook

http://patriaindipendente.it/progetto-facebook/

Facebook: ancora sulla galassia nera

Ripubblichiamo l’inchiesta uscita su “Patria indipendente” a metà dicembre, che ha determinato importanti reazioni istituzionali e politiche. Fascismo ed estrema destra: una mappa. I risultati di uno studio sulla diffusione dell’estremismo “virtuale” e “reale”. 2700 pagine sul social network

Patria indipendente ha colpito nel segno. Su richiesta di molti lettori ripubblichiamo l’inchiesta uscita su questo periodico a metà dicembre 2016 e che ha già registrato un altissimo numero di visualizzazioni. Gettando una luce su di una realtà per troppo tempo sottovalutata, l’inchiesta ha determinato reazioni di grande significato istituzionale e politico: in primo luogo la lettera aperta – che si può leggere in copertina di questo numero – della Presidente della Camera Laura Boldrini all’Amministratore delegato di Facebook contro l’odio e la violenza sul social network. C’è poi un’interrogazione parlamentare in merito che pubblichiamo sempre su questo numero, a firma del deputato Michele Anzaldi. Sul quotidiano La Stampa è uscito un servizio a firma di Luca Scarcella (http://www.lastampa.it/2017/02/03/tecnologia/idee/lapologia-del-fascismo-vietata-in-italia-ma-non-su-facebook-h747hFgWGfdy2wQSQsRCxJ/pagina.html) che, a partire dai risultati dell’inchiesta, affronta i temi dell’apologia del fascismo sui social network. Si stanno infine realizzando in diverse città iniziative specifiche promosse dall’ANPI per approfondire i temi affrontati dall’inchiesta. L’inchiesta continua e pubblicheremo in futuro periodici aggiornamenti. A questo proposito chiunque sia interessato, oltre ovviamente alle strutture periferiche della nostra Associazione, a presentare l’inchiesta nei propri territori è pregato di scrivere alla redazione di Patria indipendente: redazione@patriaindipendente.it. Saremo ben lieti di collaborare all’organizzazione e di essere presenti.



Si parla molto del dilagare del fascismo sui social network, ce n’è per tutti i gusti: dalla nostalgia per il ventennio, veicolata tramite improbabili collezioni di meriti della dittatura, fino ai molti modi in cui il fascismo di un tempo si reinventa in reali formazioni politiche che tramite i social network fanno proseliti e diffondono la propria ideologia. Da una parte un pericoloso essere fuori dal mondo, dall’altra un uso strategico di strumenti di comunicazione di massa.

Ma quante sono davvero queste pagine? Quali sono le più importanti? In che relazione sono fra di loro? Quanto sono seguite? Sono domande importanti per comprendere il fenomeno e per dargli il corretto ordine di grandezza.
Abbiamo provato a rispondere.

Dragando le pagine di Facebook abbiamo costruito una mappa navigabile con cui è possibile farsi un’idea d’insieme e scoprire le singole realtà.
Questa grande mappa contiene circa 2700 pagine Facebook dell’estremismo di destra italiano.

Intanto definiamo cosa intendiamo per “estremismo di destra italiano”.
Abbiamo incluso in questa definizione tutti i gruppi politici che si sentono eredi dell’ideologia fascista e le organizzazioni che rifiutano la cosiddetta “svolta di Fiuggi” del 1995, quando il Movimento Sociale Italiano volle segnare una discontinuità con le proprie origini.
Sono poi inclusi i movimenti neonazisti e le declinazioni italiane dell’estremismo di destra di altri Paesi. Sono incluse anche quelle pagine che, come prassi continuativa, diffondono e condividono la propaganda di questi gruppi.
Infine abbiamo deciso di includere i gruppi musicali che si muovono in quegli ambienti e le numerose pagine nostalgiche.
Abbiamo escluso tutte le pagine che non fossero almeno in buona parte in lingua italiana.

Per tutte queste pagine (che, si noti, sono cosa diversa dagli account personali e dai gruppi di discussione, ugualmente presenti su Facebook) abbiamo collezionato vari dati e i “mi piace” che hanno dato ad altre pagine.

I dati presentati sono aggiornati al 3 dicembre 2016.

Il risultato

Il risultato è un grafo di oltre 9000 pagine, ovvero le 2700 pagine effettivamente appartenenti all’estremismo di destra più tutte le altre pagine che non rientrano nella nostra ricerca e che però hanno ricevuto un “mi piace” da almeno una pagina dell’estrema destra.
Nella mappa ogni pagina è rappresentata da un cerchio, un “mi piace” da pagina a pagina è rappresentato da una curva che collega due diversi cerchi.

La mappa è organizzata in maniera tale che le pagine che si “piacciono” tendono ad essere vicine, così che gli insiemi di pagine dove con più intensità si scambiano i “mi piace” tendono a raggrupparsi.
C’è anche un gruppo di pagine isolate dalla componente principale del grafo, organizzate in forma di quadrato, in basso sulla destra. Si tratta di pagine che non hanno messo alcun “mi piace” ad altre pagine e che neppure ne hanno ricevuti, o che si scambiano i “mi piace” in piccoli gruppi appartati.

La legenda dei colori potete trovarla cliccando sul pulsante delle informazioni. Notate che, mentre la maggioranza delle formazioni politiche ha un colore comune, ad alcune di esse è stato assegnato un colore speciale: abbiamo voluto evidenziare in questa maniera le formazioni che riteniamo abbiano un atteggiamento nuovo nell’organizzarsi e nel rappresentarsi.

 

 

 

 

 

Si tratta in particolare delle seguenti:

Forza Nuova
Nasce nel 1997 mentre i fondatori sono ancora latitanti all’estero per reati collegati al terrorismo nero[1]. Ispirata ad un’identità politica legata alla rivalutazione di alcuni aspetti del fascismo storico, si presenta alle elezioni locali e nazionali sin dal 1999.
Da tempo presente in tutta Italia con proprie sedi, sia come partito che con organizzazioni collegate.

CasaPound Italia
Nata dall’occupazione di un immobile a Roma si struttura come movimento politico nel 2009 e conosce una forte espansione che la porta ad essere presente in tutta Italia.
Formazione caratterizzata da un neofascismo[2] “disinvolto”, capace di usare a proprio vantaggio temi e volti distanti od opposti alla propria matrice, ha ottenuto alcuni risultati significativi nelle elezioni amministrative a partire dal 2011.
Presente in tutta Italia con proprie sedi, sia come partito che con organizzazioni collegate. Esistono alcune esperienze politiche fuori dell’Italia che guardano a CasaPound Italia come modello.

Comunità militanti
Sotto questa denominazione si trovano esperienze politiche eterogenee, si va dai centri sociali indipendenti a raggruppamenti vicini a questo o quel movimento.
Il nome più noto è probabilmente la Comunità militante Raido, di Roma.

Lealtà – Azione
Nasce nel 2010 a Milano, con varie sedi in Lombardia e in decisa espansione nel centro-nord. I personaggi di riferimento sono il politico belga e ufficiale delle SS Léon Degrelle ed il politico rumeno Corneliu Z. Codreanu [3].

Generazione Identitaria
Declinazione italiana di Génération Identitaire, movimento fondato nel 2012 in Francia e presente in vari paesi europei.

Movimento Patria Nostra
Di matrice socialfascista[4].

Unione per il Socialismo Nazionale – R.S.I.
Di ispirazione socialnazionalista.

Azione Identitaria
Nasce nel 2016 da una scissione di Generazione Identitaria.

Casaggì
Nasce a Firenze nel 2005 come centro sociale. Riconducibile all’esperienza delle Comunità militanti, si sta espandendo in maniera autonoma in Toscana ed altre regioni italiane.

Le altre formazioni considerate individualmente sono quelle con almeno 3 pagine facebook a loro attribuibili: Fronte NazionaleMovimento Idea SocialeMovimento Sociale Fiamma TricoloreFiamma NazionaleFronte PatriotticoDestra SocialeProgetto NazionaleMovimento Fascismo e LibertàMovimento Italia SocialeDifesa SocialeMovimento Sociale Italiano – Destra Nazionale(ricostituzione del partito omonimo sciolto nel 1995), Avanguardia Nazionale(ricostituzione dell’organizzazione politica messa fuorilegge nel 1976), Movimento Sovranità e Difesa SocialeMovimento Patria SocialeAzione DannunzianaAlleanza CalabreseAzione FrontaleNuovo Ordine NazionaleAzione.

Come leggere la mappa

La dimensione dei cerchi dipende dal numero di “mi piace” provenienti da altre pagine e può essere considerata una misura dell’importanza rivestita nel proprio settore.
È poi possibile, cliccando sul pulsante delle Opzioni, variare la dimensione dei cerchi in maniera tale che rispecchi altre metriche. Le possibilità più interessanti sono:

  • il numero di fan, ovvero il numero di persone che seguono quella pagina (questo valore è messo a zero per pagine non fasciste);
  • il numero di interazioni, cioè la somma dei “mi piace” ricevuti sui post, delle condivisioni, delle menzioni e di tutti gli altri parametri che contano una qualche interazione degli utenti con la pagina nell’ultima settimana, Facebook chiama questo numero “talking about” (anche questo valore è messo a zero per pagine non fasciste);
  • le interazioni per fan, cioè il rapporto fra i due precedenti valori, che si può interpretare come quanto “bene” sta facendo la pagina relativamente alle proprie possibilità (come riferimento si consideri che un valore di 0.1 è già un risultato rilevante), un alto rapporto può corrispondere ad una forte espansione del numero di fan;
  • il PageRank, che costituisce una misura dell’importanza rivestita dalla pagina nell’intera rete presa in considerazione.

Si noti che i valori numero di interazioniinterazioni per fan assumono un significato particolare, in quanto si riferiscono ai sette giorni precedenti lo svolgimento del referendum costituzionale che si è tenuto il 4 dicembre 2016.

Come si strutturano le formazioni dell’estrema destra

Salta subito all’occhio come le due formazioni di maggior rilievo siano Forza Nuova e CasaPound Italia. Sono anche le formazioni più strutturate, con una presenza massiccia sul territorio italiano ed un diramarsi in un sottobosco di associazioni che penetrano ogni ambito del sociale.
Oltre alla capillare diffusione nel territorio la caratteristica che ci appare più importante è appunto la strategia di declinarsi nell’associazionismo.

Per mostrare la dimensione del fenomeno abbiamo sintetizzato in una tabella le principali associazioni (ben lungi dall’essere le sole) incrociando i temi trattati e la formazione di riferimento.

Forza Nuova CasaPound Italia
Organizzazioni studentesche Lotta Studentesca Blocco Studentesco
Temi del lavoro Sindacato BLU
Salute e disabilità Dipartimento disabilità Braccia tese
Grimes
Impavidi destini
Ecologia Avamposto Verde La foresta che avanza
Agricoltura e prodotti della terra Lega della Terra IT – Scelte d’identità
Escursionismo La Muvra
Comunicazione e Cultura Ordine Futuro
Radio FN
Primato Nazionale
Radio Bandiera Nera
Solidarietà e protezione civile Solidarietà Nazionale La Salamandra
Solid
Comitati cittadini e di quartiere Passeggiate per la sicurezza
Difendiamo i nostri quartieri (Roma)
Bologna ai bolognesi
Brescia ai bresciani
Riprendiamoci Bolzano
Riprendiamoci Lucca
Temi femminili e dell’infanzia Associazione Evita Peron Tempo di essere madri
Temi religiosi Christus Rex
Abbigliamento Forzanovista.org Pivert
Lealtà – Azione Generazione Identitaria
Organizzazioni studentesche Gruppo Alpha
Temi del lavoro Identità e Lavoro
Ecologia I lupi danno la zampa
Escursionismo Lupi delle vette
Comunicazione e Cultura Identità e tradizione
Associazione memento
Atrium
Solidarietà e protezione civile Bran.co
CooXazione
Movimento Patria Nostra Unione per il Socialismo Nazionale
Organizzazioni studentesche Studenti Antagonisti I Ghibellini – Confederatio
Temi del lavoro Italia Proletaria
Ecologia Animalia
Agonia Ambientale
Comunicazione e Cultura Controassedio – Confederatio
Parabellum – Confederatio
Temi femminili e dell’infanzia L’Albero delle Meraviglie

Di particolare rilievo anche la lista elettorale Sovranità che è il nome con il quale CasaPound Italia sostiene le candidature della Lega Nord.
Per non menzionare le librerie, le case editrici, i centri culturali, i gruppi sportivi, gli spazi occupati o i pub.

Quali usi per questa ricerca?

Consapevolezza
Innanzitutto la consapevolezza.
È necessario conoscere l’estensione e la complessità del fenomeno. Dire “sono fascisti” non può più bastare, sempre che sia mai bastato. Perché la frammentarietà di questa area politica è anche il risultato di profonde differenze fra le varie formazioni, che non di rado si scontrano, e che significano idee diverse, strategie diverse, persone diverse.

Cittadinanza
È fondamentale per ogni cittadino saper riconoscere le sigle ed i simboli del neofascismo.
Bisogna sapere che dietro una raccolta di cibo per un canile, dietro una partita di pallone per sensibilizzare sui drammi della pedofilia, dietro una giornata a raccogliere i rifiuti abbandonati in un parco può nascondersi il tentativo di ottenere visibilità e riconoscimento sociale da sfruttarsi successivamente in chiave politica.
Al di là dell’esplicita alleanza elettorale fra CasaPound Italia e la Lega Nord di Matteo Salvini e dei rapporti che la stessa Lega Nord intrattiene con esponenti di Lealtà – Azione o ancora dei percorsi comuni fra Fratelli d’Italia e Casaggì, alcune di queste formazioni hanno continui contatti e collaborazioni con esponenti di partiti importanti. Una strategia “entrista” che crea ponti verso rive fino a pochi anni fa insperate.

Istituzioni e vigilanza democratica
La vigilanza delle istituzioni è insufficiente.
Capita di vedere convegni di neonazisti ospitati in illustri palazzi istituzionali, con l’introduzione di alte cariche pubbliche. Questo avviene quasi sempre e troppo spesso perché è difficile tenere traccia delle reali origini di questa o quella organizzazione. L’approvazione di questi incontri è affidata di norma ad uffici tecnici in cui mancano le conoscenze per riconoscere gli effettivi intenti politici di associazioni che non si mostrano con il loro vero volto.
Questa ricerca vuole dunque anche essere uno strumento empirico al servizio delle istituzioni, perché ideologie di oppressione e violenza non trovino spazio in seno ai luoghi della democrazia.

Alcune considerazioni

La documentazione del fenomeno del neofascismo e dell’estremismo di destra non è una novità in Italia, ci sono e ci sono stati vari sforzi in questo senso. Vale citare almeno l’Osservatorio democratico sulle nuove destre.
L’approccio tenuto in questa ricerca è però sia diverso che complementare a questi sforzi, non solo per la sintesi grafica che ha garantito: è uno sguardo complessivo sulla presenza dell’estrema destra sui social network, si basa su dati oggettivi e che per questo possono essere sottoposti ad analisi con metodo scientifico.

Naturalmente possono sorgere delle domande. Ad esempio: stiamo parlando di cosa, dell’estremismo o di come questo estremismo rappresenta se stesso? Ma il neofascismo è come si rappresenta?
Nel vagliare queste migliaia di pagine ci sembra che emergano interessanti affinità fra i diversi neofascismi ed il modo in cui questi si autorappresentano. Ci sembra insomma che al di là della mole di dati, che per ampiezza è interessante di per sé, la struttura che si scorge sia rappresentativa di caratteristiche reali e non virtuali.
Ovviamente mancano all’appello tutte quelle realtà che non sono presenti su Facebook o che hanno una presenza di tipo diverso da una pagina, ma anche questo non ci sembra impattare molto sugli aspetti generali della ricerca.

La questione è aperta, ulteriori approfondimenti ci permetteranno di definire con maggiore chiarezza i limiti ed i punti di forza.

Avanzamento e sviluppi del progetto

Quello che si può vedere fino ad adesso è solo una prima elaborazione.
Intanto è in stesura un articolo molto più dettagliato e di natura tecnica: esiste una branca di studio, che si chiama appunto Analisi di Reti Sociali, che applica metodi matematici per ottenere informazioni raffinate su questo tipo di reti. Sarà pubblicato durante la prima parte del 2017.
Poi certamente tutti questi dati saranno oggetto di ulteriori revisioni: ci sono certamente pagine che non abbiamo trovato e che andranno aggiunte, ci sono probabilmente dei refusi a cui porre rimedio. A questo proposito tutti sono invitati a segnalarci eventuali errori e mancanze a redazione@patriaindipendente.it

Infine è chiaro che sarà molto interessante capire come tutti i dati raccolti cambieranno nel tempo.
A presto.


[1] Roberto Fiore e Massimo Morsello sono stati condannati per associazione sovversiva e banda armata, nel 1987, rispettivamente a 5 anni e 6 mesi e a 8 anni e 10 mesi per il ruolo svolto in Terza posizione e nei Nar (da Wikipedia).

[2] Intervista video a Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia: «Vi piace la definizione di “Fascisti del Terzo Millennio”?» – «A noi ci piace “Fascisti”»

[3] Dalla sezione “Pensiero e valori” del sito di Lealtà – Azione.

[4] Dalla sezione “Linee politiche e programma” del sito del Movimento Patria Nostra.

 

 

 

APPELLO DELL’ANPI PER IL 25 APRILE


Il 25 aprile cade quest’anno in un complesso di vicende europee che riporta l’orologio della storia in un tempo dove la civiltà e le pratiche democratiche erano pesantemente oscurate. Una profonda crisi economica da cui si riesce con difficoltà a vedere una via d’uscita, il proliferare di movimenti di chiara marca neonazista e neofascista che arrivano fin dentro i governi, e il panorama drammatico di decine di migliaia di immigrati in fuga da guerre e disperazione che ricevono come risposta dalla politica e dalle istituzioni quasi esclusivamente muri e abbandono, devono far riflettere tutti sull’inquietante e gravissima china che sta prendendo il vivere civile. Non è questa la società che sognavano i combattenti per la libertà. Non è questo il futuro cui aspiravano, deprivato di coscienza, senso di responsabilità, solidarietà.

Auspichiamo un 25 aprile di piena e robusta memoria. Una Festa che rimetta al centro dei ragionamenti e dei comportamenti politici e sociali preziosi e decisivi “comandamenti”: antifascismo, Resistenza e Costituzione.

Una Festa che ricordi con forza i 70 anni della Repubblica e del voto alle donne, i primi importantissimi passi della rinascita democratica del Paese.

Auspichiamo iniziative larghe, che coinvolgano tante italiane e italiani, Comuni, partiti, sindacati, associazioni. Una giornata come una stagione di impegno e profonda, viva Liberazione.

Una giornata che dal giorno successivo inneschi un cammino collettivo, sguardi e azioni solidali e responsabili. Un mondo migliore si costruisce insieme.

L’ANPI è in campo. Con lo spirito e la determinazione dei suoi ispiratori: le partigiane e i partigiani.