Giorno 6 ottobre 2017 ricorre il 74° anniversario della fucilazione dei 103 Ufficiali Italiani che scelsero di morire piuttosto che passare con i tedeschi. Per questa occasione vi sarà una commemorazione a Brindisi in Via Bastione San Giacomo alle ore 16.00 nel verde pubblico a Loro dedicato con la deposizione di una corona.
Kos
All’8 settembre 1943, Kos è, per importanza strategica, la seconda isola del Possedimento Italiano delle Isole dell’Egeo. È presidiata da circa 4.000 italiani appartenenti al 10° reggimento di fanteria della divisione Regina, comandato dal colonnello Felice Leggio. Dopo la caduta del “capoluogo”, Rodi, in mani tedesche (11 settembre 1943), Kos diviene fondamentale sia per le truppe britanniche – che vi sbarcano a metà mese – sia per i tedeschi, che puntano a conquistarne le piste d’atterraggio. All’alba del 3 ottobre, alcuni reparti guidati dal generale Friedrich Wilhelm Müller, comandante della 22a divisione di fanteria e già soprannominato “macellaio di Creta”, sbarcano sull’isola, sostenuti anche da incursori e paracadutisti del reggimento Brandeburg. In breve tempo la battaglia volge a favore dei tedeschi, che hanno la meglio sulla debole e disorganizzata resistenza dei difensori italiani e inglesi. Mentre questi ultimi sono avviati a una prigionia dura ma tutelata dalle convenzioni di guerra, gli italiani sono considerati traditori. Almeno 90, secondo recenti indagini della magistratura militare (la strage di Kos è uno degli episodi illecitamente archiviati presso la Procura Generale Militare nel 1960 e “riscoperti” nel 1994), sono gli ufficiali italiani che vengono fucilati per rappresaglia. Sottufficiali e soldati vengono invece utilizzati dai tedeschi come lavoratori coatti, sia sull’isola sia nei campi d’internamento. La lunga occupazione tedesca di Kos, brutale ed efferata, ha come vittima principale, oltre ai soldati italiani, la popolazione, in particolare la comunità ebraica, interamente deportata nei campi di sterminio.
(fonte: I. Insolvibile, Kos 1943-1948. La strage, la storia (304 pp.), Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2010).
Vincenzo Andrea Cappelli era un ufficiale
il com. prov. ANPI