Dopo diversi mesi riprendiamo ad occupare la pagina principale del sito dell’ANPI provinciale di Brindisi (http://www.anpibrindisi.it/) e riprendiamo riportando l’importante iniziativa:

“ Piazza Fontana 12 dicembre 1969-12 dicembre 2022 – La Galassia nera dalla strage di Stato alla mappa del neofascismo oggi”

 

L’importante iniziativa si è svolta il 12 dicembre ed è stata promossa  dal comitato provinciale di ANPI Brindisi e dalla sezione cittadina “Vincenzo Gigante” della città capoluogo,  in occasione del 53° Anniversario della Strage di Piazza Fontana, nella sala Gino Strada di Palazzo Nervegna. La conferenza dibattito  ha trattato  della Galassia nera partendo dalla strage di Stato e dalla strategia della tensione degli anni ’60 e ’70 del ‘900 sino a giungere  alla mappa del neofascismo oggi”. Relatore principale è stato il dottor Giovanni Baldini della redazione di Patria Indipendente (periodico ANPI nazionale), ricercatore che ha prodotto uno studio, durato un anno, su neofascismi e web, con particolare riferimento a Telegram, evidenziando la presenza di decine di gruppi neonazisti e neofascisti in Italia particolarmente aggressivi e pericolosi. All’iniziativa, di importante valenza storica e attuale, hanno aderito Cgil, Arci e Libera e hanno dato il loro patrocinio il Comune di Brindisi, l’Osservatorio regionale sui neofascismi della Regione Puglia, sono intervenuti anche il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, ad Antonella Morga, coordinatrice dell’Osservatorio regionale sui neofascismi.


 

 

 

 

Come ha poi riportato la segretaria e dello SPI CGIL nel congresso provinciale : Un’interessante indagine presentata la scorsa settimana da Giovanni Baldini giornalista di Patria Indipendente in una iniziativa organizzata dall’Anpi Provinciale, dimostra che fino al 2018, esistevano 4700 pagine su FB di gruppi neofascisti vicini a Casa Pound e Forza Nuova, poi chiuse da FB. Gruppi strutturati soprattutto nel centro e nel nord Italia. Meno organizzati certamente, ma non mancano anche qui da noi. In questi anni c’è stato il tentativo di sdoganarsi come partiti politici, ma anche se ufficialmente non ce l’hanno fatta, il loro supporto a personaggi politici c’è e continua ad esserci. Non sottovalutiamo i rischi per la nostra democrazia e dobbiamo essere consapevoli che l’educazione e la vicinanza ai ragazzi deve essere un nostro impegno, perché questi movimenti cercano di occupare gli spazi che noi lasciamo vuoti.

 

Dal sito nazionale di Patria indipendente  (https://www.patriaindipendente.it/persone-e-luoghi/inchieste/la-galassia-nera-su-telegram/ )

La Galassia Nera su Telegram

Gruppo di lavoro Patria su neofascismo e web

Un’inchiesta molto attesa sulla piattaforma che dai confini dell’universo social, rifugio e ultima spiaggia dei gruppi di estrema destra bannati da Facebook e Twitter, ora conta milioni di utenti. Diventando il luogo online dove, forti di un maggior anonimato, formazioni e movimenti lasciano emergere liberamente le più radicali pulsioni violente e razziste, antisemite ed eversive.

Dopo le indagini sull’estrema destra e sul neofascismo basate sulla mappatura della loro presenza su Facebook (dicembre 2016, maggio 2017 e aprile 2018), su Twitter (novembre 2019) e di quella, sempre su Twitter, sulla penetrazione in Italia del fenomeno QAnon (novembre 2020), approdiamo oggi a un’analoga analisi per Telegram.

Telegram è una piattaforma di messaggistica negli intenti simile a WhatsApp ma che si differenzia per molti versi e dà buone garanzie di anonimato. Inizialmente pensata anche come strumento di comunicazione per dissidenti in regimi autoritari è però divenuta rifugio dei gruppi dell’estremismo e dell’eversione che via via venivano espulsi dagli altri social media.

Questo fenomeno ha riguardato varie tipologie di gruppi, inclusi quelli del terrorismo jihadista, verso cui in effetti sono state prese varie misure e ogni giorno vengono espulsi da Telegram centinaia se non migliaia di propagandisti, canali e gruppi di tale matrice.

Eppure, nonostante l’uso internazionalmente ben documentato della piattaforma anche per propaganda fascista e nazista, molto meno impegno è stato profuso per limitarne i pericoli, pure quando si sono concretizzati in atti violenti. Ovvero manca del tutto o quasi un’attività di prevenzione paragonabile a quella che nel tempo hanno attivato altre piattaforme. Telegram ha raggiunto un bacino di utenza considerevole, avendo oramai consistentemente superato il mezzo miliardo di utenti attivi su base mensile. In Italia interessa quasi la metà del pubblico che naviga in internet.

Ci siamo quindi occupati di scoprire quanti e quali siano i canali e i gruppi italiani assimilabili all’estremismo di destra e al neofascismo. Come nelle indagini precedenti abbiamo cercato non solo di avvicinarci per quanto possibile alla completezza delle informazioni, ma soprattutto di determinare quali formazioni più di altre riescano a tessere relazioni efficaci dal punto di vista comunicativo, riescano cioè a essere influenti internamente al frastagliato mondo dell’estrema destra.

La mappa

Abbiamo censito e classificato circa 600 fra canali e gruppi, ritrovando sigle note come CasaPound Italia e Forza Nuova, ma anche incontrando gruppi minori nati recentemente e che hanno realizzato proprio su Telegram l’ecosistema comunicativo per loro più fruttuoso.

https://www.patriaindipendente.it/progetto-telegram/

 



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