“Questo anniversario della Liberazione è stato forse il più antifascista di sempre , perché ha moltiplicato la presenza di Donne , anziani , ragazzi nelle Piazze,…”

 

 

“Questo anniversario della Liberazione è stato forse il più antifascista di sempre , perché ha moltiplicato la presenza di Donne , anziani , ragazzi nelle Piazze,…”

Un primo bilancio di questo 25 aprile nella nostra provincia non può che essere positivo, in sintonia con il clima nazionale, molti sono stati i luoghi, le strade e le piazze dove l’antifascismo si è mobilitato. LANPI  ha  mostrata una vivace capacità di “stare sul pezzo” sui temi del 25 aprile , della Liberazione, della Resistenza e della Costituzione. Ciò è nella città capoluogo, a Francavilla, a Ostuni, a Mesagne, a Ceglie, a Fasano a Torre, a Cisternino ed in altri paesi in cui l’Associazione non è presente , e persino nella frazione cittadina di Turano. Certo si sono viste le distanze e le divaricazioni nei rappresentanti al massimo livello della istituzioni ma la risposta è stata grande, il 25 aprile si è dimostrata nei fatti la festa di tutti gli italiani.

Grazie a tutte e tutti, ora e sempre resistenza.

 

 

 

 

 

In piazza Sottile e De Falco c’è stato l’intervento letto per ricordare e onorare le 15 partigiane che sono state decorate con la medaglia al valore militare e alla persona.

Per lungo tempo le donne nella Resistenza sono state considerate figure minori, eppure imbracciarono il fucile, fecero le staffette pedalando per chilometri e chilometri, ciclostilarono volantini, offrirono le proprie abitazioni per nascondere i partigiani. Volevano pace, libertà, una vita diversa da quella in cui loro erano cresciute.

Sono state 3600 le donne partigiane, 4635 arrestate e torturate, 1859 vittime di stupro, 2750 deportate, 2900 uccise. A dimostrazione di come l’Italia del dopoguerra abbia stentato a riconoscere ruolo ed eroismo di queste donne parlano i numeri. Di tutte loro 19 hanno ricevuto le medaglie d’oro al valore militare, di cui 15 alla memoria, 17 le medaglie d’argento.

Con l’iniziativa lanciata dall’ANPI, “Sono rose, fioriranno”, vogliamo ricordarle e ringraziarle per averci fatto capire, con il loro esempio, che il coraggio, inaspettato e insospettabile, emerge in tutta la sua potenza soprattutto in tempi in cui tutto è perso e tutto si vuole, in termini di libertà, per averci fatto capire che si può diventare testimoni di umanità, in ogni tempo e in ogni luogo, laddove c’è da resistere al mostro e alle sue fauci.

• Irma Bandiera (Mimma), dopo 7 giorni e 7 notti di ininterrotte torture, fu fucilata da italianissimi fascisti. Aveva 29 anni

• Ines Bedeschi (Bruna), torturata e fucilata da nazisti. Aveva 34 anni

• Livia Bianchi (Franca), fucilata assieme ai suoi compagni dopo aver rifiutato la grazia in quanto donna. Aveva 26 anni

• Cecilia Deganutti (Rita, Giovanna d’Arco) torturata e condotta al campo di concentramento presso la risiera di San Sabba, dove fu uccisa e bruciata nel forno crematorio. Aveva 31 anni

• Gabriella Degli Esposti, prima di essere uccisa, assieme ai suoi compagni di prigionia, nonostante fosse incinta, fu barbaramente seviziata. Aveva 32 anni

• Anna Maria Enriquez Agnoletti, fucilata dopo 7 giorni e sette notti di torture condotto dagli aguzzini della banda Carità. Aveva 37 anni

• Maria Assunta Lorenzoni (Tina), abbattuta da una raffica di mitra in un tentativo di fuga da Villa Cisterna. Aveva 26 anni

• Irma Marchiani (Anty), fucilata. Aveva 33 anni

• Ancilla Marighetto (Ora), catturata, percossa, accetta con fierezza la fucilazione. Aveva 18 anni

• Clorinda Menguzzato (Veglia), fucilata dopo essere stata sottoposta a sevizie atroci, violentata a ripetizione, azzannata da cani inferociti. Aveva 20 anni

• Norma Pratelli Parenti fucilata, dopo essere stata ferocemente seviziata. Aveva 23 anni

• Rita Rosani, ferita e catturata, fu uccisa con un colpo alla testa da un sottotenente repubblichino che, condannato a vent’anni nel 1945, sarebbe tornato libero poco dopo. Aveva 24 anni

• Modesta Rossi Palletti, fu uccisa assieme al figlioletto, a colpi di pugnale. Aveva 30 anni

• Virginia Tonelli (Luisa), dopo 10 giorni di torture, i suoi aguzzini, esasperati, la portarono allora alla Risiera di San Sabba e lì la arsero viva. Aveva 41 anni

• Iris Versari, ferita ad una gamba, non potendo muoversi, non può tentare la fuga ed essendo d’impedimento alla salvezza degli altri si uccide. Aveva 22 anni

Buon 25 Aprile a chi ci crede, a chi è antifascista. Per noi che siamo qui, queste rose sono già fiorite.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ANPI provinciale era partita con l’appello per la festa del 25 aprile :

Quest’anno ricorre il 75° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione, che ci ha dotato una Repubblica parlamentare, antifascista, una e indivisibile. Questo giorno che unisce gli italiani è profondamente incardinato nei valori della Resistenza e della Liberazione. Contro tutto questo e in opposizione all’integrità nazionale sono state fatte le proposte di autonomia differenziata. Anche per tale motivi questo 25 aprile si deve caratterizzare per una straordinaria partecipazione unitaria di donne e uomini, giovani, famiglie, popolo. Inoltre l’ANPI, assieme al Forum delle Associazioni antifasciste e della Resistenza, propone che il 25 aprile “Sia una grandissima festa unitaria a sostegno della democrazia e della Costituzione”. L’ANPI, insieme alle associazioni antifasciste e della Resistenza, esprime preoccupazione per dichiarazioni, decisioni e comportamenti di alcuni rappresentanti delle istituzioni e della politica che, in alcune occasioni, sono apparse divisive e del tutto inadeguate rispetto al ruolo esercitato. È necessaria una netta condanna del fascismo conto il moltiplicarsi di episodi di violenza e di apologia del fascismo di cui si rendono protagonisti gruppi che si ispirano a quella ideologia e a quelle politiche. L’ANPI, insieme alle associazioni antifasciste e della Resistenza, denuncia la grave situazione economica e sociale in cui versa l’intero Paese a causa degli effetti perversi di tante crisi che si sono sovrapposte e intrecciate, e la necessità e l’urgenza, a più di un anno dall’aggressione russa all’Ucraina, di spingere il governo italiano e l’Unione Europea a dare vita a una iniziativa diplomatica per aprire uno spiraglio di trattativa che crei le condizioni di una pace giusta e duratura. Siamo conviti che i valori dell’antifascismo e della Resistenza, incarnati nella Costituzione, non siano mai stati così attuali come oggi: è bene che libertà e liberazione, piena democrazia ed eguaglianza sociale, lavoro, pace, solidarietà orientino le Istituzioni della Repubblica e la vita quotidiana dei cittadini.


 

 

 

 

Il 25 aprile l’ANPI in tutta Italia deporrà una rosa nei luoghi dove le donne partigiane vennero torturate e uccise dai nazisti e dai fascisti, affinché finalmente si conosca e riconosca il valore del loro martirio. È il dovere della memoria oggi. In questa giornata ricordiamo anche le donne figlie della terra di Brindisi che hanno partecipato alla Resistenza come partigiane combattenti. Quella delle donne è stata una partecipazione concreta e fattiva. Lo dimostrano i numeri: 36mila le donne riconosciute partigiane e patriote, 2.812 fucilate o impiccate, 1.070 morte in azione, 4.635 arrestate e torturate, 1.859 vittime di stupro, 2.750 deportate. Oltre alle 70mila che aderirono ai Gruppi di difesa della donna. Per questi obiettivi e su questi valori fondativi chiamiamo cittadine e cittadini, affinché il 25 Aprile di quest’anno sia una grandissima festa unitaria, pacifica, antifascista e popolare a sostegno della democrazia e a difesa della Costituzione della Repubblica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo 25 aprile non avremo con noi il partigiano Pietro Parisi di Cisternino, nome di battaglia Brindisi, nonché Presidente onorario di Anpi provinciale Brindisi. E’ ancora vivo il dolore per la sua scomparsa che risale a pochi mesi fa. Per sua volontà, le sue ceneri saranno sparse, proprio il 25 aprile, giorno della Liberazione, nei luoghi della Valle d’Aosta che lo ha visto protagonista coraggioso della Resistenza al nazifascismo. Un ultimo atto affidato alla sua splendida famiglia e alle compagne e i compagni di Anpi Valle d’Aosta. La nostra enorme gratitudine nei confronti di Pietro e di tutte e tutti i partigiani è infinita ed eterna.


Le ceneri del Pietro Parisi, il partigiano che chiamavano Brindisi, come per sua volontà, saranno sparse tra i monti e le valli della Valle d’Aosta dove aveva combattuto per la nostra libertà contro i nazisti e i fascisti. E voleva che ciò accadesse proprio il 25 aprile. Nel corso della Festa della Liberazione a Brindisi è stato più volte ricordato. La famiglia, partita da Cisternino, per rispettare  sua volontà e con il sostegno di Anpi e del Comune di Issogne ha fatto in modo che il partigiano  volerà nel  vento. Grazie ai figli Franco e Giovanni, alle nuore Palma e Vita, ai nipoti adorati tutti. Una splendida famiglia che vive nell’orgoglio per Pietro.

 

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