“MAI PIÙ FASCISMI”

MAI PIÙ FASCISMI”

3 Gennaio 2018

Appello nazionale di Associazioni, Sindacati, Partiti, Movimenti democratici

“MAI PIÙ FASCISMI”

Appello a tutte le Istituzioni democratiche

Noi, cittadine e cittadini democratici, lanciamo questo appello alle Istituzioni repubblicane.

Attenzione: qui ed ora c’è una minaccia per la democrazia.

Si stanno moltiplicando nel nostro Paese sotto varie sigle organizzazioni neofasciste o neonaziste presenti in modo crescente nella realtà sociale e sul web. Esse diffondono i virus della violenza, della discriminazione, dell’odio verso chi bollano come diverso, del razzismo e della xenofobia, a ottant’anni da uno dei provvedimenti più odiosi del fascismo: la promulgazione delle leggi razziali.

Fenomeni analoghi stanno avvenendo nel mondo e in Europa, in particolare nell’est, e si manifestano specialmente attraverso risorgenti chiusure nazionalistiche e xenofobe, con cortei e iniziative di stampo oscurantista o nazista, come recentemente avvenuto a Varsavia, persino con atti di repressione e di persecuzione verso le opposizioni.

Per questo, uniti, vogliamo dare una risposta umana a tali idee disumane affermando un’altra visione delle realtà che metta al centro il valore della persona, della vita, della solidarietà, della democrazia come strumento di partecipazione e di riscatto sociale.

Per questo, uniti, sollecitiamo ogni potere pubblico e privato a promuovere una nuova stagione di giustizia sociale contrastando il degrado, l’abbandono e la povertà che sono oggi il brodo di coltura che alimenta tutti i neofascismi.

Per questo, uniti, invitiamo le Istituzioni a operare perché lo Stato manifesti pienamente la sua natura antifascista in ogni sua articolazione, impegnandosi in particolare sul terreno della formazione, della memoria, della conoscenza e dell’attuazione della Costituzione.

Per questo, uniti, lanciamo un allarme democratico richiamando alle proprie responsabilità tutti i livelli delle Istituzioni affinché si attui pienamente la XII Disposizione della Costituzione (“E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”) e si applichino integralmente le leggi Scelba e Mancino che puniscono ogni forma di fascismo e di razzismo.

Per questo, uniti, esortiamo le autorità competenti a vietare nelle competizioni elettorali la presentazione di liste direttamente o indirettamente legate a organizzazioni, associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al nazismo, come sostanzialmente previsto dagli attuali regolamenti, ma non sempre applicato, e a proibire nei Comuni e nelle Regioni iniziative promosse da tali organismi, comunque camuffati, prendendo esempio dalle buone pratiche di diverse Istituzioni locali.

Per questo, uniti, chiediamo che le organizzazioni neofasciste o neonaziste siano messe nella condizione di non nuocere sciogliendole per legge, come già avvenuto in alcuni casi negli anni 70 e come imposto dalla XII Disposizione della Costituzione.

Per questo, uniti, come primo impegno verso una più vasta mobilitazione popolare e nazionale invitiamo a sottoscrivere questo appello le cittadine e i cittadini, le associazioni democratiche sociali, civili, politiche e culturali. L’esperienza della Resistenza ci insegna che i fascismi si sconfiggono con la conoscenza, con l’unità democratica, con la fermezza delle Istituzioni.

Nel nostro Paese già un’altra volta la debolezza dello Stato rese possibile l’avventura fascista che portò sangue, guerra e rovina come mai si era visto nella storia dell’umanità. L’Italia, l’Europa e il mondo intero pagarono un prezzo altissimo. Dicemmo “Mai più!”; oggi, ancora più forte, gridiamo “Mai più!”.

3 gennaio 2018

ACLI – ANED – ANPI – ANPPIA – ARCI – ARS – ARTICOLO 21 – CGIL – CISL – COMITATI DOSSETTI – COORDINAMENTO DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE – FIAP – FIVL – ISTITUTO ALCIDE CERVI – L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS – LIBERA – LIBERI E UGUALI – LIBERTA’ E GIUSTIZIA – PCI – PD – PRC – UIL – UISP

 

 

28 ottobre 2017- anche a BRINDISI L’ANTIFASCISMO IN MARCIA

Novantacinque anni fa i fascisti marciarono su Roma con l’intento di istituzionalizzare la loro ideologia di violenza e morte.

Oggi qualcuno tenta di riportare indietro l’orologio della storia per ricostituire un’Italia incivile, del razzismo e dello squadrismo.

Noi diciamo No. E per riaffermare il valore dell’antifascismo promuoviamo una “marcia” di iniziative che si realizzano in tutta Italia assieme alle associazioni, ai partiti e ai movimenti democratici. Brindisi è presente. Sabato 28 ottobre, dalle ore 10.30 volantinaggio nelle scuole medie superiori della città e nei quartieri popolari, a cominciare dalla Commenda. Nel pomeriggio, dalle 18, volantinaggio con banchetto in Piazza Vittoria per informare e ricordare il disastro del fascismo dalla sua nascita fino ai rigurgiti che hanno costellato il dopoguerra seminando violenze e spargendo sangue innocente di cittadini che avevano il solo torto di voler vivere in piena libertà e democrazia. Il popolo italiano ha bandito per sempre il fascismo con la Costituzione scaturita dalla lotta di Liberazione e dal sangue dei partigiani.

Ancora una volta, mentre disoccupazione, crisi economica, disagio sociale e povertà dilagano, si propone, come finta soluzione, un’inutile guerra tra poveri (i disoccupati contro chi ha la fortuna di avere un lavoro, i giovani inoccupati contro i pensionati, gli italiani contro i migranti). Ciò accade  in un contesto internazionale da terza guerra mondiale, come denunciato da Papa Francesco. Intanto in Europa e nel mondo pericolosamente rinascono formazioni di destra che propagandano l’idea che i partiti politici e i sindacati sono tutti corrotti e inutili. Anche a Brindisi si sono verificati inqualificabili episodi di strumentalizzazione politica sul problema abitativo dei lavoratori migranti ospitati nel dormitorio. Il tentativo era quello di seminare un’ingiustificata paura dell’invasione dei “neri”. Non sono mancate le  minacce, in pieno stile fascista, contro chi da anni si batte per la giustizia sociale, l’eguaglianza e l’accoglienza.

Noi, antifascisti e democratici brindisini, affermiamo che ai problemi del disagio delle periferie della nostra città vanno date risposte in positivo, migliorando servizi e gli aiuti alle famiglie, creando reali possibilità di lavoro per i giovani per garantire loro un futuro dignitoso.  All’offensiva qualunquista e razzista, rispondiamo con i nostri presidi di antifascisti e democratici e invitiamo tutti a partecipare. La partecipazione attiva dei cittadini sotto ogni forma, come sancito dalla Costituzione, è la migliore difesa contro ogni ritorno dei fantasmi di un terribile passato.

ANPI, ARCI, CGIL, CISL, UIL, Unione degli Studenti, Partito Democratico, Art.1 Movimento Democratico Progressista,Brindisi Bene Comune, Sinistra per Brindisi(Azione civile, Possibile, Rifondazione Comunista,Sinistra italiana), Community Hub Brindisi

Il Comitato dell’ANPI di Francavilla Fontana

Il Comitato dell’ANPI di Francavilla Fontana, ha svolto una  attenta riflessione sulla escalation che si sta verificando da parte di movimenti neofascisti e razzisti, di cui il più recente esempio è stata l’intenzione di svolgere una manifestazione nazionale il 28 ottobre, (28 ottobre 1922 avvenne la “marcia su Roma”) data nefasta per tutti gli italiani.

Il Comitato, ribadendo con forza la necessità che quella giornata rappresenti comunque un momento corale di informazione e conoscenza su ciò che quella data significa e quali sono state le distruttive conseguenze di vent’anni di fascismo, ritiene che sia necessario non solo lo sforzo di singole associazione o partiti o movimenti, ma costruire l’unità di tutte le forze democratiche, per contrapporsi efficacemente, sul piano politico, giuridico, sociale e culturale alle aberranti iniziative che stanno assumendo sempre maggiore consistenza non solo sulle piazze ma anche sul web.

Di fronte alla gravissima, preoccupante e ignobile azione antisemita che istiga all’odio razziale compiuta dagli ultras della Lazio con le immagini di Anna Frak, vittima incolpevole nei campi di concentramento della malvagità nazista, con la maglietta della Roma, l’ANPI di Francavilla proporrà nei prossimi giorni un incontro a tutte le organizzazioni democratiche per valutare la possibilità della creazione di un fronte comune che impegni le Istituzioni e i cittadini a partecipare attivamente ad una battaglia che scaturisce dalla Costituzione che  bandisce qualsiasi forma o manifestazione di fascismo e/o razzismo.

 

Il Comitato dell’ANPI di Francavilla Fontana, in occasione del 70° anniversario della nascita della Costituzione Italiana, ha definito, con la partecipazione di Donato Peccerillo – Presidente del Comitato Provinciale ANPI e Mario Carolla – Coordinatore provinciale del progetto sulla Costituzione nelle scuole, ha definito, la bozza di programma da sottoporre ai Dirigenti Scolastici di tutte le scuole cittadine.

L’ANPI, al fine di instaurare con i giovani e giovanissimi un rapporto intergenerazionale proficuo e alla pari, propone di realizzare incontri con gli studenti per promuovere la divulgazione dei valori fondanti la Costituzione della nostra Repubblica e i valori di democrazia, libertà, solidarietà e pluralismo culturale.

Il Comitato ANPI di Francavilla Fontana

 

Kos una tragedia dimenticata ottobre 1943

Giorno 6 ottobre 2017 ricorre il 74° anniversario della fucilazione dei 103 Ufficiali Italiani che scelsero di morire piuttosto che passare con i tedeschi. Per questa occasione vi sarà una commemorazione a Brindisi in Via Bastione San Giacomo alle ore 16.00 nel verde pubblico a Loro dedicato con la deposizione di una corona.

Kos

All’8 settembre 1943, Kos è, per importanza strategica, la seconda isola del Possedimento Italiano delle Isole dell’Egeo. È presidiata da circa 4.000 italiani appartenenti al 10° reggimento di fanteria della divisione Regina, comandato dal colonnello Felice Leggio. Dopo la caduta del “capoluogo”, Rodi, in mani tedesche (11 settembre 1943), Kos diviene fondamentale sia per le truppe britanniche – che vi sbarcano a metà mese – sia per i tedeschi, che puntano a conquistarne le piste d’atterraggio. All’alba del 3 ottobre, alcuni reparti guidati dal generale Friedrich Wilhelm Müller, comandante della 22a divisione di fanteria e già soprannominato “macellaio di Creta”, sbarcano sull’isola, sostenuti anche da incursori e paracadutisti del reggimento Brandeburg. In breve tempo la battaglia volge a favore dei tedeschi, che hanno la meglio sulla debole e disorganizzata resistenza dei difensori italiani e inglesi. Mentre questi ultimi sono avviati a una prigionia dura ma tutelata dalle convenzioni di guerra, gli italiani sono considerati traditori. Almeno 90, secondo recenti indagini della magistratura militare (la strage di Kos è uno degli episodi illecitamente archiviati presso la Procura Generale Militare nel 1960 e “riscoperti” nel 1994), sono gli ufficiali italiani che vengono fucilati per rappresaglia. Sottufficiali e soldati vengono invece utilizzati dai tedeschi come lavoratori coatti, sia sull’isola sia nei campi d’internamento. La lunga occupazione tedesca di Kos, brutale ed efferata, ha come vittima principale, oltre ai soldati italiani, la popolazione, in particolare la comunità ebraica, interamente deportata nei campi di sterminio.

(fonte: I. Insolvibile, Kos 1943-1948. La strage, la storia (304 pp.), Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2010).

 

Vincenzo Andrea Cappelli era un ufficiale brindisino di 32 anni ed era a Kos, isola del possedimento italiano nell’Egeo. Il 6 ottobre del 1943 lui e altri 103 ufficiali italiani, tutti molto giovani, furono fucilati dai tedeschi: avevano scelto di morire piuttosto che passare con loro. Furono i greci, nel 1946 a processare e condannare gli ufficiali tedeschi che ordinarono quella strage. Delle 11 fosse comuni, ne sono state trovate solo nove. Qualche fibbia di cintura, orologi, occhiali e poco altro. Son trascorsi 74 anni da allora. Di Vincenzo Andrea Cappelli sono rimaste le lettere indirizzate alla moglie e ai figli che aveva tenuto in braccio solo quando avevano appena due mesi e che sono cresciuti e vissuti senza padre. In loro e in tutti è rimasto il dolore e il ricordo di questo atto di eroismo che non va dimenticato. Il 6 ottobre l’Anpi di Brindisi era nel giardinetto dedicato a Vincenzo Andrea Cappelli accanto ai suoi familiari e molte persone, con Giuliano e Franco Cappelli.

il com. prov. ANPI


 

Le Istituzioni impediscano la marcia su Roma di Forza Nuova

Comunicato della Segreteria nazionale dell’ANPI sull’annunciata manifestazione del 28 ottobre di Forza Nuova

La Segreteria nazionale dell’ANPI, vista la gravissima provocazione che i movimenti neofascisti  intendono porre in essere per il 28 ottobre, data carica di ricordi negativi e profondamente significativa per tutte le nefaste conseguenze che ne sono derivate, ritiene di non potersi limitare ad una protesta, pur doverosa e ferma, ma assume l’impegno con tutta l’ANPI di contrastare con forza una simile iniziativa, qualora essa non venga impedita dalle autorità pubbliche, non solo con la presenza nelle piazze di Roma il 28 ottobre, ma in tutte le piazze d’Italia, in cui le nostre organizzazioni  ricorderanno e spiegheranno ai cittadini che cosa è stato il 28 ottobre e quanti lutti, dolore e sangue ne sono derivati per i cittadini e il Paese nel suo complesso durante il tragico ventennio fascista.

Rivolge un appello alle Istituzioni pubbliche competenti affinché assumano i provvedimenti necessari a proibire la preannunciata manifestazione, rilevando che è loro compito e dovere primario quello di pretendere e assicurare il rispetto della Costituzione nei suoi contenuti profondamente democratici e antifascisti. Peraltro non occorre la ricerca di chiare e particolari motivazioni, essendo manifesto che il riferimento al 28 ottobre è – di per sé – una evidente manifestazione di apologia del fascismo, repressa dalle leggi vigenti e respinta dall’intero contenuto della Costituzione.

Rivolge altresì un caldo appello a tutte le forze democratiche, partiti, associazioni e a tutti i cittadini affinché prendano posizione apertamente contro l’escalation di tipo neofascista e razzista che si sta verificando nel Paese.

In particolare è dovere degli intellettuali che amano la democrazia, non solo farsi sentire, ma usare gli strumenti della cultura e della informazione per far vivere la memoria, rivolgendosi particolarmente ai giovani che non hanno vissuto la tremenda esperienza del fascismo. Spetta a chi comprende e ricorda rendere evidente che siamo di fronte ad un vero, autentico e grave pericolo per la democrazia.

Si riserva di sottoporre al Comitato Nazionale, convocato per la prossima settimana, ulteriori proposte, perché la voce dell’ANPI si levi sempre più alta e forte in tutte le sedi d’Italia, non solo contro l’aberrante iniziativa che ci si propone di realizzare oggi, ma contro ogni tentativo di inquinamento della nostra democrazia, col rischio effettivo di un grave peggioramento delle condizioni complessive della convivenza civile. Abbiamo assistito a troppe manifestazioni neofasciste, abbiamo letto sul WEB cose addirittura raccapriccianti, per il loro contenuto di fascismo e razzismo. Ora basta!

 

La Segreteria nazionale ANPI

 


Ciao Guerzoni

L’ANPI di Brindisi si associa al dolore e alla commozione di tutta l’Associazione per la  perdita di Luciano Guerzoni, ricorda che egli che ha favorito e stimolato la rinascita dell’ANPI a Brindisi.

Donato Peccerillo

 

 

Ciao Guerzoni

11 Agosto 2017

Il cordoglio della Presidenza e della Segreteria nazionale ANPI per la scomparsa di Luciano Guerzoni, Vice Presidente Nazionale vicario dell’Associazione

Con intensa commozione e dolore abbiamo appreso della scomparsa del nostro amato Vice presidente nazionale vicario Luciano Guerzoni. Una perdita gravissima per tutta l’Associazione che in queste ore sta vivendo momenti di profondo turbamento. Guerzoni è stato un amico, un grande dirigente nazionale, un autentico democratico, un appassionato e prezioso organizzatore: grazie al suo infaticabile impegno, per il quale nel 2009 si è potuto dare vita alla nuova stagione dell’ANPI con la Conferenza di organizzazione di Chianciano, la nostra Associazione è oggi presente e operativa in tutte le province d’Italia. L’attività politica ha caratterizzato per intero la sua esistenza portandolo a ricoprire cariche di alto livello istituzionale. Presidente della Regione Emilia-Romagna dal 1987 al 1990, è stato poi Senatore della Repubblica ininterrottamente dal 1992 al 2006, Presidente e Vice Presidente di Commissione (ricordiamo in particolare quella d’inchiesta sulle cause dell’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti). Ma possiamo affermare con convinzione che la sua “Casa” politica, la sua ragion d’essere di attivista della democrazia e dei principi e valori della Costituzione, è stata decisamente l’ANPI.

Salutiamo Luciano Guerzoni con affetto infinito, ci stringiamo al dolore dei familiari e amici e annunciamo che in settembre organizzeremo una iniziativa nazionale tutta dedicata al suo ricordo.

LA PRESIDENZA E LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI

Roma, 11 agosto 2017

 

72° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE D’ITALIA Brindisi, martedì 25 aprile 2017

72° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE D’ITALIA  Brindisi, martedì 25 aprile 2017


Martedì 25 aprile p.v. alle ore 10.30 avrà luogo, presso il Monumento ai Caduti, in Piazza Santa Teresa, la Solenne Celebrazione del 72° Anniversario della Liberazione. Alla Cerimonia, presieduta da S.E. il Prefetto di Brindisi Dott. Annunziato VARDE’, unitamente alle Autorità Civili e Militari della Città e della Provincia di Brindisi. A seguire, in occasione di detta ricorrenza, è intendimento di S.E. il Prefetto, rendere onore ai partigiani brindisini. L’evento avrà luogo in Piazzetta Sottile – De Falco (di fronte Palazzo Nervegna) alla presenza delle massime Autorità Civili e Militari della città.

VERSO IL 25 APRILE ANCHE A BRINDISI E DINTORNI. BUONA LIBERAZIONE A TUTTI.

“Al ricordo di uno splendido passato (la Resistenza), alla fiducia in un magnifico documento (la Costituzione), affidiamo la speranza e la volontà di un futuro migliore, che si potrà realizzare solo se collaboreremo e parteciperemo tutti, ognuno per la propria parte e ognuno con le proprie capacità e i propri mezzi, per raggiungere l’obiettivo della pace, della serenità, della giustizia sociale e dell’eguaglianza”, ha detto il presidente nazionale dell’Anpi, Carlo Smuraglia. E contro ogni guerra, per la giustizia sociale, per il lavoro, per l’accoglienza di chi fugge da violenza, conflitti e fame, anche a Brindisi il  25 aprile, l’Anpi sarà nelle piazze assieme alle altre associazioni e ai sindacati.

Il comitato provinciale ANPI Brindisi


APPELLO DELL’ANPI PER IL 25 APRILE

Il 25 aprile è la festa di tutte le italiane e gli italiani. Delle loro radici e del loro futuro. Ricordiamo i combattenti per la libertà, i loro sogni di democrazia, uguaglianza e felicità, il portare avanti con coraggio e tenacia la loro speranza di un Paese civile, giusto, solidale. Festeggiamo la Costituzione nel 70° anniversario della sua approvazione. Quello straordinario lavoro di concordia e responsabilità che condusse alla scrittura delle regole e della sostanza democratica della vita collettiva. Principi e valori realizzati solo in parte se guardiamo alla situazione complessiva dell’Italia dove un diritto elementare, come quello al lavoro, in particolare per i giovani, è disatteso, dove l’attuale modo di far politica per lo più allontana, invece di stimolare e promuovere la partecipazione popolare, dove l’orizzonte antifascista non è ancora pienamente patrimonio dello Stato in ogni sua espressione. Dobbiamo essere uniti e tanti. A trasmetterci la voglia di essere parte attiva dell’irrimandabile processo di attuazione integrale della Costituzione, di contrasto ai troppi neofascismi che impazzano nelle strade e per il web illudendo una parte delle giovani generazioni, di costruzione di una diffusa e forte cultura del dialogo, della solidarietà, della pace. Dobbiamo darci appuntamento per tutti i giorni a venire. Il 25 aprile rappresenti un impegno quotidiano a sentirci una comunità in marcia verso una democrazia realizzata fino in fondo. Con l’entusiasmo e le capacità di ognuno. Buona Liberazione.
19 aprile 2017


il 25 Aprile a Brindisi


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

APPELLO DELL’ANPI PER IL 25 APRILE

Il 25 aprile è la festa di tutte le italiane e gli italiani. Delle loro radici e del loro futuro. Ricordiamo i combattenti per la libertà, i loro sogni di democrazia, uguaglianza e felicità, il portare avanti con coraggio e tenacia la loro speranza di un Paese civile, giusto, solidale. Festeggiamo la Costituzione nel 70° anniversario della sua approvazione. Quello straordinario lavoro di concordia e responsabilità che condusse alla scrittura delle regole e della sostanza democratica della vita collettiva. Principi e valori realizzati solo in parte se guardiamo alla situazione complessiva dell’Italia dove un diritto elementare, come quello al lavoro, in particolare per i giovani, è disatteso, dove l’attuale modo di far politica per lo più allontana, invece di stimolare e promuovere la partecipazione popolare, dove l’orizzonte antifascista non è ancora pienamente patrimonio dello Stato in ogni sua espressione. Dobbiamo essere uniti e tanti. A trasmetterci la voglia di essere parte attiva dell’irrimandabile processo di attuazione integrale della Costituzione, di contrasto ai troppi neofascismi che impazzano nelle strade e per il web illudendo una parte delle giovani generazioni, di costruzione di una diffusa e forte cultura del dialogo, della solidarietà, della pace. Dobbiamo darci appuntamento per tutti i giorni a venire. Il 25 aprile rappresenti un impegno quotidiano a sentirci una comunità in marcia verso una democrazia realizzata fino in fondo. Con l’entusiasmo e le capacità di ognuno. Buona Liberazione.

19 aprile 2017



APPELLO PER LA PACE.

APPELLO PER LA PACE.

Un appello alla civiltà suprema del dialogo, della sua umanità, della sua intelligenza. Leggiamo e apprendiamo di bombe, di grandi eventi nucleari, di raid preventivi. Un irresponsabile e impressionante gioco alla guerra che deve essere subito fermato. Chiediamo con forza alle Istituzioni internazionali, ai Governi del mondo che si metta a tacere l’assurdo di queste intenzioni che porterebbero a effetti disastrosi e di morte già tragicamente vissuti. Facciamo appello alle cittadine e ai cittadini affinché si mobilitino  per diffondere il piu’ possibile voci e iniziative di pace, anche in nome della nostra Costituzione che sempre ci ricorda che “l’Italia ripudia la guerra”.

Carlo Smuraglia – Presidente Nazionale ANPI

Francesca Chiavacci – Presidente Nazionale ARCI

Susanna Camusso – Segretario generale CGIL

Annamaria Furlan – Segretario generale CISL

Carmelo Barbagallo – Segretario generale UIL

Roberto Rossini – Presidente Nazionale ACLI

 

Roma, 15 aprile 2017


L’ANPI nazionale e l’EUROPA

 

 

 

Sulla questione dell’EUROPA pubblichiamo la lettera dell’Anpi nazionale al Movimento Federalista Europeo

di seguito un articolo di Paolo Rumiz sempre sull’Europa.

 

L’ANPI nazionale aderisce all’iniziativa dell’Unione dei Federalisti Europei. Ma specifica limiti e carenze del documento preparatorio. Il testo della lettera della Segreteria nazionale

In risposta a una richiesta di Paolo Vacca, Segretario Generale dell’Unione dei Federalisti Europei, l’ANPI nazionale ha aderito alla Marcia per l’Europa, promossa in occasione dell’anniversario della firma dei trattati di Roma. Nella lettera della Segreteria nazionale si precisa la posizione dell’ANPI in merito al documento preparatorio della Marcia, che viene giudicato carente su quattro aspetti cardine del futuro (e del presente) dell’UE: la linea di politica economica e sociale, il risorgere di forze neofasciste e neonaziste, la questione delle migrazioni, in tema della pace e della guerra. Ecco il testo integrale della lettera della Segreteria nazionale dell’ANPI.

 

«Gentile Segretario Generale, accogliendo il Suo cortese invito, l’ANPI nazionale aderisce alla “Marcia per l’Europa”, in occasione del 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma. Per la circostanza, abbiamo letto con attenzione il documento che illustra le ragioni della marcia. Ci pare di conseguenza doveroso esprimerci in merito.

Condividiamo le linee generali del documento. Ci sembra però necessario specificare, dato che sul documento il tema non sembra affrontato, l’urgenza di una svolta nella politica economica e sociale dell’Unione Europea che non ha sufficientemente rilanciato l’economia del continente, determinando sacche pesantissime di impoverimento per decine di milioni di persone e colpendo gran delle conquiste sociali che erano alla base del welfare; anche per queste ragioni l’Europa subisce oggi l’assalto di nazionalismi e populismi.

Non va inoltre taciuta, in questo scenario, la rinascita in forme dirette o indirette, di neofascismi e neonazismi: ne è sintomo e simbolo il recente episodio avvenuto durante la plenaria del Parlamento Europeo, quando l’eurodeputato polacco Janusz Korwin-Mikke ha fatto il saluto nazista.

Ci sembra poi opportuno sottolineare, nelle finalità generali della marcia, la necessità di una politica comune nei confronti del fenomeno palesemente irreversibile dell’ondata migratoria e nei confronti della conseguente politica di accoglienza; l’assenza di tale politica è infatti una delle ragioni delle tensioni a cui i Paesi che aderiscono all’UE sono stati sottoposti negli ultimi anni.

Ci sembra infine importante sottolineare il rigore con cui occorre che l’UE affronti il tema della pace nel mondo. La premessa non può che essere la ricerca in ogni modo di soluzioni negoziate davanti alle situazioni di conflitto. Purtroppo l’esperienza degli ultimi vent’anni ci dimostra che spesso molti Paesi europei hanno partecipato anche sotto l’ombrello della NATO a conflitti di varia natura e genere. Per di più, sono noti i dati sull’industria delle armi in Europa: emerge, in palese contrasto con i trend industriali prevalenti, un export florido e crescente, e quasi sempre nei confronti di Paesi impegnati in vicende belliche.

C’è bisogno, in sostanza, di un ritorno reale allo spirito del manifesto di Ventotene, perché un’Europa forte, unita e democratica può avvenire solo a condizione che sia l’Europa della libertà, dell’uguaglianza, della solidarietà e della pace».  PUBBLICATO MARTEDÌ 21 MARZO 2017

 

Nonno, parlami di una terra di pace

di Paolo Rumiz

Nonno, raccontami l’Europa.
Niente di più facile, bimbo mio. L’Europa è la terra dove tramonta il sole. È un grande, frastagliato, affascinante promontorio dove l’Asia finisce. Una terra fertile, ricca di popoli, fiumi, città, montagne e pianure, che si protende con faraglioni di tuono verso l’Oceano e il Mare di Mezzo. Ma come: nessuno te l’ha mai raccontata?

Nessuno. Fallo tu, ti prego.
Per cominciare tiriamo fuori dalla tasca queste monetine. Guarda bene. Portano tutte il nome dell’Europa, ma sono stampate in paesi diversi. Grecia, Germania, Francia, Italia, Austria, Spagna… paesi che fino a ieri si sparavano cannonate fra loro. Non è un miracolo? Oggi sono tutti uniti, hanno tolto i confini.

Mi racconti i tuoi viaggi?
Ho camminato sugli altopiani di Spagna sotto il volo degli avvoltoi. In Russia ho dormito in lunghi treni color verde scuro in corsa tra laghi ghiacciati. In Grecia ho navigato a vela nel mare blu scuro di Ulisse. Sulle coste rocciose del Mar d’Irlanda ho nuotato, pensa, con le foche!

Che bello, nonno. Dimmi perché tanti parlano male dell’Europa?
Ascolta, piccolino, non dimenticarlo mai. L’Europa è la madre che ti nutre. La tua patria. E se senti qualcuno che le urla contro, qualcuno che dice che fa schifo, che è diventata una matrigna, arrabbiati. Non restare mai in silenzio quando senti bestemmie del genere.

Cosa devo dire, nonno?
Rispondi loro che se l’Europa gli pesa, vadano pure altrove. Troveranno solo aride steppe battute dai venti, guerre, sfruttamento.

Dicono che siamo invasi dai profughi, che ci rubano tutto.
Allora rispondi così: oltre che ciechi siete vigliacchi. Accusate i poveracci perché non avete fegato di prendervela coi ladri veri, che stanno a casa nostra. Quelli che rubano, inquinano, e obbligano i nostri figli laureati a fare i lavapiatti all’estero. E poi dì loro che anche il nonno di tuo nonno era profugo, e ha dovuto abbandonare l’Europa, quando in Europa c’era la fame. E già che ci sei, spiegagli che si può diventare profughi in un attimo. Basta una guerra.

Spiegami come succede.
Succede che tu vivi tranquillo, hai il tuo lavoro, la tua casa, il tuo orto con patate e cipolle, i tuoi figli, i tuoi amici, pensi che nulla possa cambiare, e invece… improvvisamente il cielo diventa nero come la pece e arrivano uomini armati che ti portano via tutto. E allora devi scappare, sempre se non ti ammazzano prima.

La guerra può venire anche qui?
Vedi, l’Europa è una terra meravigliosa, ma è stata anche la grande madre di tante guerre. E quelle guerre hanno ucciso milioni di uomini e generato milioni di profughi. Ora siamo in pace, ma bisogna tenere gli occhi aperti. Dobbiamo impedire a quel demonio di tornare fra noi.

Come ci si difende?
Bisogna tenere sveglia la memoria. Ricordare quante volte gli europei si sono ammazzati fra loro. Riflettere che siamo in pace da settant’anni, l’età di tuo nonno. Un tempo lunghissimo. Un miracolo. Ma ci sono degli idioti che se ne sono dimenticati, e dicono che bisogna costruire muri, armare di nuovo gli eserciti.

Mi ci porti, un giorno, in viaggio con te?
Ti ci porto subito. Se chiudi gli occhi, provo a farti viaggiare nei luoghi più misteriosi, verso Est. E siccome ti piace la neve, ti faccio partire d’inverno. Da Berlino, città che fu distrutta e poi ricostruita e poi ancora divisa da un muro terribile.

I muri esistevano una volta?
Quando gli uomini hanno paura di altri uomini, tirano su muri. Ma quei muri non servono a niente. Il più grande di tutti è la Muraglia Cinese. Settemila chilometri. L’hanno costruita tanti secoli fa per difendere la Cina dai barbari. Ma quei barbari sono passati lo stesso e sono diventati imperatori della Cina.

Come viaggeremo?
Non in aereo. L’aereo non avvicina niente e non fa conoscere niente. Il nonno ti fa viaggiare in treno. Un bel treno tedesco, pulito e puntuale, che parte da una stazione col tetto di ferro.

Come ami la tua Europa, nonno.
Sai, sono così stanco delle urla di quelli che le sparano contro. È gente che parla con la pancia… che semina odio additando nemici. Sai, è facilissimo ottenere applausi urlando contro qualcuno! Ma non si può nemmeno tacere come i vigliacchi. Oggi tacciono in troppi, e il loro silenzio mi offende più delle urla.

E allora, come combattere?
Rispondendo col cuore, col fuoco della passione. Trovare le parole giuste per cantare la magia segreta dell’Europa. Guarda, guarda fuori dal finestrino. Siamo in Moravia. Li vedi i campanili a forma di cipolla?

Nonno, non ci perderemo?
Non ti preoccupare piccino. Il nonno conosce le frontiere. Ora scende la notte, il treno fa “tu-tun tu-tun” in un turbinio bianco. Il centro d’Europa forse è qui, a due passi da un posto tremendo di nome Auschwitz. Anche lì arrivavano treni, una volta, ma erano pieni di condannati a morte. I treni hanno fatto l’Europa, ma l’hanno anche distrutta. Hanno portato a morire milioni di soldati e civili. Anche bambini. Anche questo, giurami che non lo dimenticherai mai.

Te lo giuro, nonno.
Dai, continuiamo il viaggio. È notte. Siamo nel Sud della Polonia, in una stazione c’è un tabellone luminoso che già indica il Mar Baltico, a mille chilometri di distanza.

E poi?
La sera entriamo nella pianura ungherese, stanno uscendo le stelle, fuori c’è un’orchestrina di zingari. È notte fonda: e quando se non di notte si entra in Transilvania, la terra dei vampiri? Poi inizia una nuova, immensa pianura che ci porta verso il più grande fiume d’Europa. Il Danubio.

Siamo arrivati nonno?
Non ancora. C’è la Bulgaria con le ultime montagne. Il treno fatica tra muraglie di neve, boschi da lupi e stazioni sperdute.
Poi il treno perde quota verso la Turchia, trema, si avvita su se stesso in piccole valli chiuse. E si arriva al confine turco, e la polizia turca – impara cucciolo mio – non sorride mai. Specialmente ora. C’è un brutto muro anche lì, costruito per fermare quelli senza documenti.

Cosa sono i documenti, nonno?
Pezzi di carta che dicono chi sei. Senza quei pezzi di carta non puoi viaggiare. E la polizia ti può mettere in prigione.

Io ce li ho i documenti?
Sì, sei un bambino fortunato. Ma tanti bambini non lo sono. Bambini profughi, che hanno perso tutto. Ma è ormai mezzogiorno. Il treno sferraglia nella neve sotto le moschee di Istanbul.

Siamo arrivati, nonno?
Sì, tesoro. Ora tramonta e ha smesso di nevicare. L’aria è purissima e l’Asia luccica dall’altra parte. Siamo alla fine dell’Europa. Guarda bene, c’è un piccolo faro, laggiù, che lancia segnali intermittenti. Da mille anni è lì, a sorvegliare una processione incessante di navi, gabbiani, uomini e delfini. Oltre, comincia un altro mondo.

Da “La Repubblica” del 25 marzo 2017 pp. 6-7



La galassia nera su Facebook

La galassia nera su Facebook

Gruppo di lavoro PATRIA su neofascismo e web

Fascismo ed estrema destra: una mappa. I primi risultati di uno studio sulla diffusione dell’estremismo “virtuale” e “reale”. 2700 pagine sul social network

Si parla molto del dilagare del fascismo sui social network, ce n’è per tutti i gusti: dalla nostalgia per il ventennio, veicolata tramite improbabili collezioni di meriti della dittatura, fino ai molti modi in cui il fascismo di un tempo si reinventa in reali formazioni politiche che tramite i social network fanno proseliti e diffondono la propria ideologia. Da una parte un pericoloso essere fuori dal mondo, dall’altra un uso strategico di strumenti di comunicazione di massa.

Ma quante sono davvero queste pagine? Quali sono le più importanti? In che relazione sono fra di loro? Quanto sono seguite? Sono domande importanti per comprendere il fenomeno e per dargli il corretto ordine di grandezza.
Abbiamo provato a rispondere.

Vista la mole di dati e le tecnologie coinvolte è necessario consultare la mappa con browser e computer relativamente recenti. Schermi più grandi permettono una consultazione più agevole.
È un progetto sperimentale, sono possibili errori e mancanze.

 

Dragando le pagine di Facebook abbiamo costruito una mappa navigabile con cui è possibile farsi un’idea d’insieme e scoprire le singole realtà.
Questa grande mappa contiene circa 2700 pagine Facebook dell’estremismo di destra italiano.

Vai alla mappa del fascismo e dell’estremismo di destra su Facebook

http://patriaindipendente.it/progetto-facebook/

Facebook: ancora sulla galassia nera

Ripubblichiamo l’inchiesta uscita su “Patria indipendente” a metà dicembre, che ha determinato importanti reazioni istituzionali e politiche. Fascismo ed estrema destra: una mappa. I risultati di uno studio sulla diffusione dell’estremismo “virtuale” e “reale”. 2700 pagine sul social network

Patria indipendente ha colpito nel segno. Su richiesta di molti lettori ripubblichiamo l’inchiesta uscita su questo periodico a metà dicembre 2016 e che ha già registrato un altissimo numero di visualizzazioni. Gettando una luce su di una realtà per troppo tempo sottovalutata, l’inchiesta ha determinato reazioni di grande significato istituzionale e politico: in primo luogo la lettera aperta – che si può leggere in copertina di questo numero – della Presidente della Camera Laura Boldrini all’Amministratore delegato di Facebook contro l’odio e la violenza sul social network. C’è poi un’interrogazione parlamentare in merito che pubblichiamo sempre su questo numero, a firma del deputato Michele Anzaldi. Sul quotidiano La Stampa è uscito un servizio a firma di Luca Scarcella (http://www.lastampa.it/2017/02/03/tecnologia/idee/lapologia-del-fascismo-vietata-in-italia-ma-non-su-facebook-h747hFgWGfdy2wQSQsRCxJ/pagina.html) che, a partire dai risultati dell’inchiesta, affronta i temi dell’apologia del fascismo sui social network. Si stanno infine realizzando in diverse città iniziative specifiche promosse dall’ANPI per approfondire i temi affrontati dall’inchiesta. L’inchiesta continua e pubblicheremo in futuro periodici aggiornamenti. A questo proposito chiunque sia interessato, oltre ovviamente alle strutture periferiche della nostra Associazione, a presentare l’inchiesta nei propri territori è pregato di scrivere alla redazione di Patria indipendente: redazione@patriaindipendente.it. Saremo ben lieti di collaborare all’organizzazione e di essere presenti.



Si parla molto del dilagare del fascismo sui social network, ce n’è per tutti i gusti: dalla nostalgia per il ventennio, veicolata tramite improbabili collezioni di meriti della dittatura, fino ai molti modi in cui il fascismo di un tempo si reinventa in reali formazioni politiche che tramite i social network fanno proseliti e diffondono la propria ideologia. Da una parte un pericoloso essere fuori dal mondo, dall’altra un uso strategico di strumenti di comunicazione di massa.

Ma quante sono davvero queste pagine? Quali sono le più importanti? In che relazione sono fra di loro? Quanto sono seguite? Sono domande importanti per comprendere il fenomeno e per dargli il corretto ordine di grandezza.
Abbiamo provato a rispondere.

Dragando le pagine di Facebook abbiamo costruito una mappa navigabile con cui è possibile farsi un’idea d’insieme e scoprire le singole realtà.
Questa grande mappa contiene circa 2700 pagine Facebook dell’estremismo di destra italiano.

Intanto definiamo cosa intendiamo per “estremismo di destra italiano”.
Abbiamo incluso in questa definizione tutti i gruppi politici che si sentono eredi dell’ideologia fascista e le organizzazioni che rifiutano la cosiddetta “svolta di Fiuggi” del 1995, quando il Movimento Sociale Italiano volle segnare una discontinuità con le proprie origini.
Sono poi inclusi i movimenti neonazisti e le declinazioni italiane dell’estremismo di destra di altri Paesi. Sono incluse anche quelle pagine che, come prassi continuativa, diffondono e condividono la propaganda di questi gruppi.
Infine abbiamo deciso di includere i gruppi musicali che si muovono in quegli ambienti e le numerose pagine nostalgiche.
Abbiamo escluso tutte le pagine che non fossero almeno in buona parte in lingua italiana.

Per tutte queste pagine (che, si noti, sono cosa diversa dagli account personali e dai gruppi di discussione, ugualmente presenti su Facebook) abbiamo collezionato vari dati e i “mi piace” che hanno dato ad altre pagine.

I dati presentati sono aggiornati al 3 dicembre 2016.

Il risultato

Il risultato è un grafo di oltre 9000 pagine, ovvero le 2700 pagine effettivamente appartenenti all’estremismo di destra più tutte le altre pagine che non rientrano nella nostra ricerca e che però hanno ricevuto un “mi piace” da almeno una pagina dell’estrema destra.
Nella mappa ogni pagina è rappresentata da un cerchio, un “mi piace” da pagina a pagina è rappresentato da una curva che collega due diversi cerchi.

La mappa è organizzata in maniera tale che le pagine che si “piacciono” tendono ad essere vicine, così che gli insiemi di pagine dove con più intensità si scambiano i “mi piace” tendono a raggrupparsi.
C’è anche un gruppo di pagine isolate dalla componente principale del grafo, organizzate in forma di quadrato, in basso sulla destra. Si tratta di pagine che non hanno messo alcun “mi piace” ad altre pagine e che neppure ne hanno ricevuti, o che si scambiano i “mi piace” in piccoli gruppi appartati.

La legenda dei colori potete trovarla cliccando sul pulsante delle informazioni. Notate che, mentre la maggioranza delle formazioni politiche ha un colore comune, ad alcune di esse è stato assegnato un colore speciale: abbiamo voluto evidenziare in questa maniera le formazioni che riteniamo abbiano un atteggiamento nuovo nell’organizzarsi e nel rappresentarsi.

 

 

 

 

 

Si tratta in particolare delle seguenti:

Forza Nuova
Nasce nel 1997 mentre i fondatori sono ancora latitanti all’estero per reati collegati al terrorismo nero[1]. Ispirata ad un’identità politica legata alla rivalutazione di alcuni aspetti del fascismo storico, si presenta alle elezioni locali e nazionali sin dal 1999.
Da tempo presente in tutta Italia con proprie sedi, sia come partito che con organizzazioni collegate.

CasaPound Italia
Nata dall’occupazione di un immobile a Roma si struttura come movimento politico nel 2009 e conosce una forte espansione che la porta ad essere presente in tutta Italia.
Formazione caratterizzata da un neofascismo[2] “disinvolto”, capace di usare a proprio vantaggio temi e volti distanti od opposti alla propria matrice, ha ottenuto alcuni risultati significativi nelle elezioni amministrative a partire dal 2011.
Presente in tutta Italia con proprie sedi, sia come partito che con organizzazioni collegate. Esistono alcune esperienze politiche fuori dell’Italia che guardano a CasaPound Italia come modello.

Comunità militanti
Sotto questa denominazione si trovano esperienze politiche eterogenee, si va dai centri sociali indipendenti a raggruppamenti vicini a questo o quel movimento.
Il nome più noto è probabilmente la Comunità militante Raido, di Roma.

Lealtà – Azione
Nasce nel 2010 a Milano, con varie sedi in Lombardia e in decisa espansione nel centro-nord. I personaggi di riferimento sono il politico belga e ufficiale delle SS Léon Degrelle ed il politico rumeno Corneliu Z. Codreanu [3].

Generazione Identitaria
Declinazione italiana di Génération Identitaire, movimento fondato nel 2012 in Francia e presente in vari paesi europei.

Movimento Patria Nostra
Di matrice socialfascista[4].

Unione per il Socialismo Nazionale – R.S.I.
Di ispirazione socialnazionalista.

Azione Identitaria
Nasce nel 2016 da una scissione di Generazione Identitaria.

Casaggì
Nasce a Firenze nel 2005 come centro sociale. Riconducibile all’esperienza delle Comunità militanti, si sta espandendo in maniera autonoma in Toscana ed altre regioni italiane.

Le altre formazioni considerate individualmente sono quelle con almeno 3 pagine facebook a loro attribuibili: Fronte NazionaleMovimento Idea SocialeMovimento Sociale Fiamma TricoloreFiamma NazionaleFronte PatriotticoDestra SocialeProgetto NazionaleMovimento Fascismo e LibertàMovimento Italia SocialeDifesa SocialeMovimento Sociale Italiano – Destra Nazionale(ricostituzione del partito omonimo sciolto nel 1995), Avanguardia Nazionale(ricostituzione dell’organizzazione politica messa fuorilegge nel 1976), Movimento Sovranità e Difesa SocialeMovimento Patria SocialeAzione DannunzianaAlleanza CalabreseAzione FrontaleNuovo Ordine NazionaleAzione.

Come leggere la mappa

La dimensione dei cerchi dipende dal numero di “mi piace” provenienti da altre pagine e può essere considerata una misura dell’importanza rivestita nel proprio settore.
È poi possibile, cliccando sul pulsante delle Opzioni, variare la dimensione dei cerchi in maniera tale che rispecchi altre metriche. Le possibilità più interessanti sono:

  • il numero di fan, ovvero il numero di persone che seguono quella pagina (questo valore è messo a zero per pagine non fasciste);
  • il numero di interazioni, cioè la somma dei “mi piace” ricevuti sui post, delle condivisioni, delle menzioni e di tutti gli altri parametri che contano una qualche interazione degli utenti con la pagina nell’ultima settimana, Facebook chiama questo numero “talking about” (anche questo valore è messo a zero per pagine non fasciste);
  • le interazioni per fan, cioè il rapporto fra i due precedenti valori, che si può interpretare come quanto “bene” sta facendo la pagina relativamente alle proprie possibilità (come riferimento si consideri che un valore di 0.1 è già un risultato rilevante), un alto rapporto può corrispondere ad una forte espansione del numero di fan;
  • il PageRank, che costituisce una misura dell’importanza rivestita dalla pagina nell’intera rete presa in considerazione.

Si noti che i valori numero di interazioniinterazioni per fan assumono un significato particolare, in quanto si riferiscono ai sette giorni precedenti lo svolgimento del referendum costituzionale che si è tenuto il 4 dicembre 2016.

Come si strutturano le formazioni dell’estrema destra

Salta subito all’occhio come le due formazioni di maggior rilievo siano Forza Nuova e CasaPound Italia. Sono anche le formazioni più strutturate, con una presenza massiccia sul territorio italiano ed un diramarsi in un sottobosco di associazioni che penetrano ogni ambito del sociale.
Oltre alla capillare diffusione nel territorio la caratteristica che ci appare più importante è appunto la strategia di declinarsi nell’associazionismo.

Per mostrare la dimensione del fenomeno abbiamo sintetizzato in una tabella le principali associazioni (ben lungi dall’essere le sole) incrociando i temi trattati e la formazione di riferimento.

Forza Nuova CasaPound Italia
Organizzazioni studentesche Lotta Studentesca Blocco Studentesco
Temi del lavoro Sindacato BLU
Salute e disabilità Dipartimento disabilità Braccia tese
Grimes
Impavidi destini
Ecologia Avamposto Verde La foresta che avanza
Agricoltura e prodotti della terra Lega della Terra IT – Scelte d’identità
Escursionismo La Muvra
Comunicazione e Cultura Ordine Futuro
Radio FN
Primato Nazionale
Radio Bandiera Nera
Solidarietà e protezione civile Solidarietà Nazionale La Salamandra
Solid
Comitati cittadini e di quartiere Passeggiate per la sicurezza
Difendiamo i nostri quartieri (Roma)
Bologna ai bolognesi
Brescia ai bresciani
Riprendiamoci Bolzano
Riprendiamoci Lucca
Temi femminili e dell’infanzia Associazione Evita Peron Tempo di essere madri
Temi religiosi Christus Rex
Abbigliamento Forzanovista.org Pivert
Lealtà – Azione Generazione Identitaria
Organizzazioni studentesche Gruppo Alpha
Temi del lavoro Identità e Lavoro
Ecologia I lupi danno la zampa
Escursionismo Lupi delle vette
Comunicazione e Cultura Identità e tradizione
Associazione memento
Atrium
Solidarietà e protezione civile Bran.co
CooXazione
Movimento Patria Nostra Unione per il Socialismo Nazionale
Organizzazioni studentesche Studenti Antagonisti I Ghibellini – Confederatio
Temi del lavoro Italia Proletaria
Ecologia Animalia
Agonia Ambientale
Comunicazione e Cultura Controassedio – Confederatio
Parabellum – Confederatio
Temi femminili e dell’infanzia L’Albero delle Meraviglie

Di particolare rilievo anche la lista elettorale Sovranità che è il nome con il quale CasaPound Italia sostiene le candidature della Lega Nord.
Per non menzionare le librerie, le case editrici, i centri culturali, i gruppi sportivi, gli spazi occupati o i pub.

Quali usi per questa ricerca?

Consapevolezza
Innanzitutto la consapevolezza.
È necessario conoscere l’estensione e la complessità del fenomeno. Dire “sono fascisti” non può più bastare, sempre che sia mai bastato. Perché la frammentarietà di questa area politica è anche il risultato di profonde differenze fra le varie formazioni, che non di rado si scontrano, e che significano idee diverse, strategie diverse, persone diverse.

Cittadinanza
È fondamentale per ogni cittadino saper riconoscere le sigle ed i simboli del neofascismo.
Bisogna sapere che dietro una raccolta di cibo per un canile, dietro una partita di pallone per sensibilizzare sui drammi della pedofilia, dietro una giornata a raccogliere i rifiuti abbandonati in un parco può nascondersi il tentativo di ottenere visibilità e riconoscimento sociale da sfruttarsi successivamente in chiave politica.
Al di là dell’esplicita alleanza elettorale fra CasaPound Italia e la Lega Nord di Matteo Salvini e dei rapporti che la stessa Lega Nord intrattiene con esponenti di Lealtà – Azione o ancora dei percorsi comuni fra Fratelli d’Italia e Casaggì, alcune di queste formazioni hanno continui contatti e collaborazioni con esponenti di partiti importanti. Una strategia “entrista” che crea ponti verso rive fino a pochi anni fa insperate.

Istituzioni e vigilanza democratica
La vigilanza delle istituzioni è insufficiente.
Capita di vedere convegni di neonazisti ospitati in illustri palazzi istituzionali, con l’introduzione di alte cariche pubbliche. Questo avviene quasi sempre e troppo spesso perché è difficile tenere traccia delle reali origini di questa o quella organizzazione. L’approvazione di questi incontri è affidata di norma ad uffici tecnici in cui mancano le conoscenze per riconoscere gli effettivi intenti politici di associazioni che non si mostrano con il loro vero volto.
Questa ricerca vuole dunque anche essere uno strumento empirico al servizio delle istituzioni, perché ideologie di oppressione e violenza non trovino spazio in seno ai luoghi della democrazia.

Alcune considerazioni

La documentazione del fenomeno del neofascismo e dell’estremismo di destra non è una novità in Italia, ci sono e ci sono stati vari sforzi in questo senso. Vale citare almeno l’Osservatorio democratico sulle nuove destre.
L’approccio tenuto in questa ricerca è però sia diverso che complementare a questi sforzi, non solo per la sintesi grafica che ha garantito: è uno sguardo complessivo sulla presenza dell’estrema destra sui social network, si basa su dati oggettivi e che per questo possono essere sottoposti ad analisi con metodo scientifico.

Naturalmente possono sorgere delle domande. Ad esempio: stiamo parlando di cosa, dell’estremismo o di come questo estremismo rappresenta se stesso? Ma il neofascismo è come si rappresenta?
Nel vagliare queste migliaia di pagine ci sembra che emergano interessanti affinità fra i diversi neofascismi ed il modo in cui questi si autorappresentano. Ci sembra insomma che al di là della mole di dati, che per ampiezza è interessante di per sé, la struttura che si scorge sia rappresentativa di caratteristiche reali e non virtuali.
Ovviamente mancano all’appello tutte quelle realtà che non sono presenti su Facebook o che hanno una presenza di tipo diverso da una pagina, ma anche questo non ci sembra impattare molto sugli aspetti generali della ricerca.

La questione è aperta, ulteriori approfondimenti ci permetteranno di definire con maggiore chiarezza i limiti ed i punti di forza.

Avanzamento e sviluppi del progetto

Quello che si può vedere fino ad adesso è solo una prima elaborazione.
Intanto è in stesura un articolo molto più dettagliato e di natura tecnica: esiste una branca di studio, che si chiama appunto Analisi di Reti Sociali, che applica metodi matematici per ottenere informazioni raffinate su questo tipo di reti. Sarà pubblicato durante la prima parte del 2017.
Poi certamente tutti questi dati saranno oggetto di ulteriori revisioni: ci sono certamente pagine che non abbiamo trovato e che andranno aggiunte, ci sono probabilmente dei refusi a cui porre rimedio. A questo proposito tutti sono invitati a segnalarci eventuali errori e mancanze a redazione@patriaindipendente.it

Infine è chiaro che sarà molto interessante capire come tutti i dati raccolti cambieranno nel tempo.
A presto.


[1] Roberto Fiore e Massimo Morsello sono stati condannati per associazione sovversiva e banda armata, nel 1987, rispettivamente a 5 anni e 6 mesi e a 8 anni e 10 mesi per il ruolo svolto in Terza posizione e nei Nar (da Wikipedia).

[2] Intervista video a Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia: «Vi piace la definizione di “Fascisti del Terzo Millennio”?» – «A noi ci piace “Fascisti”»

[3] Dalla sezione “Pensiero e valori” del sito di Lealtà – Azione.

[4] Dalla sezione “Linee politiche e programma” del sito del Movimento Patria Nostra.