Barletta, Giuseppe partigiano medaglia d’argento

Nato a Brindisi l’8 aprile 1925 e morto a Sestri Levante il 18 marzo 1945. Partigiano combattente. “Partigiano ardito ed entusiasta si distingueva nel corso di dure operazioni ed in rischiose imprese per capacità, tenacia ed elevato senso del dovere. Comandante di un distaccamento, attaccato di sorpresa da rilevanti forze nemiche, opponeva disperata resistenza, animando i compagni con l’esempio e battendosi sino all’ultima cartuccia. Catturato e sottoposto ad atroci sevizie, manteneva fiero ed esemplare contegno e serenamente affrontava l’estremo supplizio nel nome d’Italia e con il coraggio dei forti.  Santa Margherita di Fossa Lupara (Sestri Levante), 18 marzo 1945”. Medaglia d’argentoalla memoria.

“Barone”,dal giugno ’44 è inquadrato nella brigata Coduri, partecipa alle battaglie di Carro e Castello. Dopo azione su Sestri levante e Lavagna diventa vicecommissario di distaccamento ed entra  nel Servizio Informazioni Partigiane, catturato a Loco, frazione di Sestri Levante  è fucilato a Sestri Levante il 18 marzo 1945 dopo tremende torture”.

“….Arosio Arturo “Foglia”

Barletta Giuseppe “Barone”

Giacardi Emanuele “Tarzan”

Marone Luigi “Dik”

Sigurta Alessandro “Aquila”

Dopo essere stati seviziati nelle carceri di Chiavari dalle brigate nere Spiotta, venivano fucilati per rappresaglia il 18.3.1945 in località Pino. …

(Cfr ANPI Genova  Massimo Bisca)

Da: L’AVVENIRE DEL POPOLO anno I, numero 14, Brindisi, 15 settembre 1945

 

 

Rag. GIUSEPPE BARLETTA

Eroe brindisino

 

 

Dopo aver sopportato stoicamente le più atroci torture per 49 giorni, immolava la sua giovane vita, per una libera Italia, trucidato dall’odio nazifascista il 18 marzo 1944 a S. Margherita di Fossa Lupara.

Era nato a Brindisi l’8 aprile 1925.

Non ancora ventenne militava attivamente tra i partigiani assumendo il nome di battaglia «Barone»: forte della sua bell’anima, ardente nella sua giovinezza, puro nel suo entusiasmo, portò il contributo della sua terra natia nella lotta, aspra e senza quartiere, per la liberazione del patrio suolo.

Pochi momenti prima dell’immolazione rivelava tutta la fede e la nobiltà del suo animo con

il seguente scritto:

« Cari genitori, l’ultimo mio scritto per dirvi che fra pochi minuti vado a raggiungere la

nonna. Perdonatemi di tutto ciò che vi ho fatto. Pregate per la mia anima e fatevi coraggio.

Non portate lutto. Ricordatemi a tutti i parenti ed amici, saluti e baci a Ninetta e a voi

cari ed amati bacioni pieni d’affetto.

Vogliatemi bene come ve l’ho sempre voluto. Vi stringo forte Vostro : Pino

 

Chiniamo muti e grati la fronte dinanzi a tale eroismo, elevando la nostra anima per eternare la sua memoria.

 

 

 

 

Fonti:
  • Ippazio “Pati” Luceri: Partigiani e Antifascisti di Terrad’Otranto (Lecce, Brindisi, Taranto). Lecce Grafiche Giorgiani, 2012
  • anpi.it
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