Ceglie Messapico

Ceglie Messapico

Da: Schede personali dagli archivi dei carabinieri

Dagli inediti fascicoli redatti nel 1932 dai Carabinieri emergono storie personali, episodi giudiziari, scelte politiche. Abbiamo scelto, suddividendole per comune, di pubblicare le sole schede che riguardano le persone ritenute “pericolose” per i loro trascorsi politici.

Oltre gli apparati di polizia del Ministero degli Interni, anche i Reali Carabinieri avevano il loro apparato di controllo. La Legione Territoriale dei Carabinieri di Bari, divisione di Brindisi, ad esempio, compila un registro, preciso e puntuale, delle “persone pericolose in linea politica” della nostra provincia. Il 30 settembre del 1932 il Maggiore Comandante della divisione, Giuseppe de Vita, invia alla Prefettura di Brindisi le schede
personali di individui “politicamente pericolosi”, affinché siano iscritte negli elenchi delle persone da arrestarsi in determinate contingenze. Alcuni dei nomi che di seguito citiamo sono riportati anche nelle schede della Massara, di altri invece scopriamo l’esistenza per la prima volta.

Salvo che per Rocco Spina, il quale da solo meriterebbe una più dettagliata biografia, operiamo scientemente la decisione di trascrivere integralmente i fascicoli, evitando integrazioni e completamenti tra fonti diverse.

Ceglie Messapico

 

Spina Rocco Fedele fu Antonio e Menga Bonaventura, nato il 5 Ottobre 1880 a Ceglie Messapico. ivi domiciliato, contadino.

Nel dopo guerra fu uno dei dirigenti del movimento comunista in Ceglie Messapico restando immutabilmente di idee sovversive anche dopo l’avvento del fascismo al Potere dello Stato. Nel Maggio 1927 fu arrestato siccome responsabile del reato previsto dal 1° capoverso dell’art. 4 della Legge 25-11-1926 n° 2008 (appartenenza al Partito Comunista e propaganda sovversiva) e con sentenza 6-6-1928 del tribunale speciale fu condannalo ad anni 5 di reclusione e ad anni tre di vigilanza speciale ai cui vincoli è sottoposto dal 12 maggio u.s..

Fin qui le scarne informazioni riportate il fascicolo personale redatto dai Carabinieri Reali negli anni ‘30. Un episodio che fa comprendere il clima di intimidazione in cui maturò la coscienza politica e la tenacia sindacale di una intera classe di lavoratori fa riferimento proprio a Rocco Spina, capo lega dei contadini cegliesi. il 22 maggio del 1920 nella piazza del paese l’agrario Luigi Urgesi colpì a tradimento a bastonate Spina, colpevole di aver mandato la mattina nel fondo di Urgesi un gruppo di braccianti disoccupati. Era il tempo del decreto Visocchi e Rocco Spina si batteva per mobilitare i braccianti disoccupati contro i proprietari terrieri. I Carabinieri, intervenuti dopo l’aggressione, non operarono alcun arresto, inducendo a motivo la lieve entità delle ferite riportate da Spina.

Chirulli Leonardo di Oronzo e di Chirico Angela nato il 14 Maggio 190)5aCeglie Messapico, ivi domiciliato, calzolaio. Nel dopo guerra fu fervente comunista al cui partito appartenne anche successivamente al 1926. Nel Maggio 1927 fu arrestato siccome responsabile del reato di cui al 1° capoverso dell’art.4 della Legge 25 Novembre 1926 n° 2008 ( appartenenza al Partito Comunista e propaganda sovversiva) e con sentenza 6-6-1928 del tribunale speciale fu condannato ad anni due di reclusione tre anni di vigilanza speciale. Nel 1932, finita di scontare la pena, tenta di festeggiare la riottenuta libertà con una festa campestre, poi forse impedita dall’intervento delle Autorità.

Lodedo Giuseppe fu Vito e fu Elia Francesca nato il 18/6/1879 a Grottaglie, domiciliato a Ceglie Messapico, impiegato. Nel dopoguerra capeggiò il movimento comunista in Ceglie Messapico restando immutabilmente di idee sovversive anche dopo l’avvento del fascismo al Potere dello Stato. Nel Maggio 1927 fu arrestato siccome responsabile del reato di cui al 1° capoverso dell’art.4 della Legge 25 Novembre 1926 n° 02008 (appartenenza al Partito Comunista e propaganda sovversiva) e con sentenza 6-6-1928 del tribunale speciale fu condannato ad anni 4 di reclusione e tre anni di vigilanza speciale cui e tuttora sottoposto. Il 9 Maggio U.S. sfoggiando cravatta svolazzante all’anarchica e fiore rosso all’occhiello attirava l’attenzione del pubblico e dell’Arma e veniva trovato in possesso di stampe sovversive di vecchia data. E’stato pertanto assegnato al confino di Polizia.

Putigniani Giovanni di Pietro e Demitri Palma nato il 21/4/1906 a Ceglie Messapico ed ivi domiciliato, calzolaio. Nel dopo guerra fu fervente comunista al cui partito appartenne anche successivamente al 1926. Nel maggio 1927 fu arrestato per aver affisso, insieme a compagni di fede politica, dei manifestini sovversivi sui muri del suo paese. Siccome responsabile del reato di cui al 1° capoverso dell’art.4 della legge 25/11/1926 n° 2008 (appartenenza al Partito Comunista e propaganda sovversiva) e con sentenza 6/6/1928 del tribunale speciale fu condannato a due anni di reclusione e tre anni di vigilanza speciale. Il 3 luglio del 1932 fu nuovamente arrestato per aver partecipato al risveglio sovversivo di Ceglie e condannato ad un anno di confino.

Rapporti tra comunisti cegliesi e brindisini:

Gli atti del tribunale speciale del 4 febbraio 1938, riportato integralmente nel testo di Franco Stasi, esplicitano il rapporto di alcuni brindisini con la cellula comunista cegliese.

“[..] In virtù di tali direttive il comitato comunista di Ceglie indisse l ‘8 agosto I937, un convegno di esponenti comunisti di varie località limitrofe allo scopo di dare maggiore incremento ai rispettivi movimenti. A tale convegno intervenne, tra gli altri il rubricato De Tommaso Giuseppe (meccanico nato e domiciliato a Brindisi, noto comunista, schedato) che ebbe ed accettò l’incarico di mettersi a capo del movimento comunista di Brindisi di cui era noto propagandista. Quindi il partito comunista era stato già riorganizzato fin dai I 932. dal rubrica/o meccanico brindisino Ostuni Teodoro (appena dimesso dal carcere per effetto dell’amnistia del decennale, dopo una condanna avuto da questo Tribunale) che ebbe la fedele cooperazione del rubricato Mauro Cosimo (venditore ambulante, spavaldo e noto comunista schedato). Però quel movimento comunista era minato da una serrata lotta di preminenza fra il nominato Ostuni e il rubricato Ribezzi Giuseppe (muratore nato e domiciliato a Brindisi) che nel 1933, anche egli appena dimesso dal carcere dopo una condanna di questo Tribunale ed a seguito dell’amnistia del decennale, riprese attiva, continua attività propagandistica a fine di creare proseliti.”

da: Miano, Stamerra : “Brindisi 1945 : l’alba della democrazia”   Brindisi 2005.

Fonti:

[Miano, Stamerra 2005] Brindisi 1945