Minutelli, Salvatore Maria Pasquale antifascista conf.

fu Francesco e fu Nuzzo Salvatora, n. a Salve (LE) il 5 aprile 1899, res. a Brindisi, coniugato con Ire figli, analfabeta, pescatore-bracciante, disfattista.

Arrestato il 17 dicembre 1935 per avere pronunziato pubblicamente frasi disfattiste ed antifasciste.

Assegnato al confino per anni tre dalla CP di Brindisi con ord. del 19 dicembre 1935.

Sede di confino: Bonefro. Liberato il 20 marzo 1937 condizionalmente in occasione della nascita del principe ereditario Vittorio Emanuele.
Periodo trascorso in carcere e al confino: anni uno, mesi tre, giorni 4.

Precedenti penali per reati contro il patrimonio, diserzione, lesioni con arma, porto d’arma abusivo.

Sottoposto ad vin anno di vigilanza nel luglio 1923, fu condannato nel 1926 dal tribunale di Lecce a tre mesi e 15 giorni di reclusione per offese al capo del governo e ammonito il 13 aprile 1927. Nonostante i gravi provvedimenti di polizia presi a suo carico continuò a tenere cattiva condotta. Infine nel settembre 1935, discutendo con alcuni conoscenti, riferì di avere appreso dai giornali che il rappresentante italiano si era allontanato dalla sala del consiglio di Ginevra per l’intervento del rappresentante del negus; aggiunse inoltre che per il capriccio di un uomo stava per scatenarsi un conflitto generale e che, se questo fosse scoppiato, egli non vi avrebbe partecipato. Arrestato il 18 settembre per scontare una precedente condanna per altri motivi,
al momento della liberazione fu trattenuto in carcere per essere assegnato al confino.

A Bonefro fu raggiunto dalla famiglia.

(b. 674, cc. 65, 1935-1937).

[Massara 1991]

Fonti:
  • [Massara 1991] Katia Massara, "Il popolo al confino - la persecuzione fascista in Puglia", Archivio centrale dello Stato Ministero per i Beni culturali e Ambientali Ufficio centrale per i beni archivistici, 1991;
  • [Confinati politici] dallo spoglio sistematico della serie archivistica Confinati politici - fascicoli personali conservata nell’Archivio centrale dello Stato. (Legenda: C P  sta per Commissione Provinciale; C A sta per Commissione di Appello;  le lettere ed i numeri tra parentesi, che sono alla fine di ogni scheda, sono la posizione della stessa nel Casellario Politico Centrale)
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