Sportillo, Francesco antifascista conf.

fu Lorenzo e fu Molendini Maria Lucia, n. a Francavilla Fontana (BR) il 15 aprile 1899, res. a Francavilla Fontana, coniugato con quattro figli, contadino, ex combattente, comunista.

Arrestato il 19 agosto 1937 per attività sovversiva volta alla ricostituzione del partito comunista nel proprio paese.

Assegnato al confino per anni cinque dalla CP di Brindisi con ord. del 1° dicembre 1937. La C di A con ord. del 15 giugno 1938 respinse il ricorso.
Sedi di confino: Tremiti, Pignola, Pisticci. Liberato il 28 gennaio 1942 per fine periodo avendo beneficiato del condono di un terzo per il periodo trascorso a Pisticci.

Periodo trascorso in carcere e al confino: anni quattro, mesi cinque, giorni 10.

Iscrittosi al partito socialista nell’immediato dopoguerra, passò al comunismo nel 1930 col ritorno dal confino di alcuni vecchi compaesani tra cui Crocefisso De Stradis, su invito del quale cominciò a svolgere la sua attività a favore del partito. Riscosse ben presto la fiducia di tutti gli affiliati di Francavilla, tanto che nel 1933, in qualità di fiduciario, costituì un comitato direttivo del quale chiamò a far parte, oltre al De Stradis, anche Salvatore Belfiore, Giuseppe Incalza e Cosimo Saracino; a costoro affidò il preciso incarico di fare proseliti e costituire delle cellule, formandone egli stesso due che affidò a Benedetto Iurlaro e a Pietro Quarta. Nel pagliaio di quest’ultimo e per iniziativa dello Sportillo, si tenne anche un convegno al quale parteciparono parecchi comunisti per discutere circa la propaganda e il potenziamento dell’organizzazione. Successivamente venne formata una cellula di cui egli diede
la direzione ad Eupremio Farina. Nel gennaio 1934 lo Sportillo partecipò ad una riunione tenutasi nell’abitazione del compagno Andriuli e nell’aprile successivo ad un altro convegno
svoltosi in un pagliaio e al quale erano presenti anche Belfiore, Ciraci, Incalza, Farina, Giovanni Martina ed altri per lamentare la mancanza di mezzi e di direttive del partito e per comunicare l’avvenuta formazione del comitato. Successivamente, nel gennaio 1935, si tenne per gli stessi motivi un’altra riunione nell’abitazione di Giuseppe Saracino. Nel gennaio 1937 lo Sportillo fu avvicinato dal Pentassuglia al quale fornì notizie poco soddisfacenti circa le condizioni del movimento del suo paese, per cui questi gli diede l’incarico di raccogliere denaro per l’acquisto di una macchina da scrivere occorrente per la riproduzione del materiale di propaganda. Assieme allo Sportillo e per lo stesso motivo furono arrestati: Crocefisso De Stradis, Giuseppe Incalza, Pasquale Galiano, Pietro Ostuni, Giovanni

Pentassuglia e Cosimo Scollato. Assieme allo Sportillo e per lo stesso motivo furono confinati: Antonio Argentieri, Crocefisso De Stradis, Giuseppe Incalza, Pietro Ostuni, Giovanni Pentassuglia e Cosimo Scollato per la durata di cinque anni; Pasquale Galiano, Pietro Lamarina e Giovarmi Tetesi per due anni.

(b. 974, cc. 198, 1937-1942, 1956).

[Massara 1991]

Fonti:
  • [Massara 1991] Katia Massara, "Il popolo al confino - la persecuzione fascista in Puglia", Archivio centrale dello Stato Ministero per i Beni culturali e Ambientali Ufficio centrale per i beni archivistici, 1991;
  • [Confinati politici] dallo spoglio sistematico della serie archivistica Confinati politici - fascicoli personali conservata nell’Archivio centrale dello Stato. (Legenda: C P  sta per Commissione Provinciale; C A sta per Commissione di Appello;  le lettere ed i numeri tra parentesi, che sono alla fine di ogni scheda, sono la posizione della stessa nel Casellario Politico Centrale)
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