Nel giorno della memoria: tre brindisini antifascisti morti nei campi di sterminio

Nella giornata che ricorda l’immane tragedia, l’orrore per lo sterminio e la persecuzione del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi di concentramento, si ricordano tre brindisini morti in lager diversi.

 

 

 

 

 

 

 

 

GIGANTE Antonio Vincenzo. Nato a Brindisi il 3 febbraio 1901 . Muratore. Dirigente comunista. Denunciato al tribunale speciale nel 1934, al termine di una condanna ventennale, per “costituzione del PCI, appartenenza allo stesso e propaganda”, viene internato il 3 gennaio 1942. Evaso nel settembre 1943. Diventa responsabile della Resistenza a Trieste. Catturato dai nazisti nel novembre 1944 ed ucciso nella risiera di San Saba. Medaglia d’oro al valor militare.

 

 


 

 

 

 

 

 

 

CHIONNA Umberto Nato a Brindisi il 28.1.1911 – Operaio. Falegname alla Pirelli Bicocca. Residente a Milano, via Farini 35. Arrestato a 15 anni a Brindisi e condannato dal tribunale speciale a tre anni. Arrestato nuovamente è inviato al confino a Lipari. Il 17 marzo 1944 è arrestato a casa, di notte in seguito agli scioperi del marzo 1944. È deportato a Mauthausen, poi trasferito a Gusen, infine torna a Mauthausen dove muore il 23 aprile 1945.

 

 


 

 

 

 

 

 

 

FAGGIANO Pompilio Nato a San Donaci (Brindisi) il 4 giugno 1916. Militare coniugato con due figli, ucciso a Bolzano il 19 settembre del ‘44. Partito da Brindisi il 25.02.1944 da per una missione di sabotaggio, sbarcò con altro agenti nella notte tra il 27 ed il 28 febbraio 1944 a sud di Pesaro. Arrestato successivamente, fu ucciso nel lager di Bolzano il 12.09.1944. Viene concessa la medaglia al valor militare.

 

Il giorno della memoria è anche una memoria di triangoli identificativi, di colori diversi, di stoffa colorata: giallo (o una stella di David composta da due triangoli sempre gialli) per gli ebrei; rosso per i prigionieri politici; marrone per gli “zingari”; nero per gli “asociali” (mendicanti, vagabondi, venditori ambulanti, malati di mente, disabili, alcolisti, prostitute, lesbiche), rosa per gli omosessuali, viola per i Testimoni di Geova, azzurro per i fuoriusciti (quasi sempre oppositori del nazismo poi rientrati in patria), verde per i delinquenti comuni.

I COLORI DELLA PAURA

Triangoli di stoffa

Su camicioni a strisce

Nel freddo campo nazista

Triangoli a colori

Giallo per gli ebrei

Rosso per gli antifascisti

Rosa per gli omosessuali

Purple per gli amici della Bibbia

Verde per i delinquenti

Nero per gli emarginati

Marrone per i Rom

Bianco per chi sciopera

Blu per gli immigrati

Dieci colori una sola paura

Nel grigio campo di Auschwitz.